"Riteniamo di aver agito correttamente e abbiamo cercato di spiegarlo tutte le volte che ci è stato concesso. Non possiamo aspettare altro tempo per un giudizio chiaro della magistratura". Arriva con queste parole, pronunciate in serata dal capogruppo del Pd in Regione Piemonte, Davide Gariglio, l'ufficializzazione di una notizia ormai nell'aria da alcuni giorni: gli esponenti Democratici coinvolti nella Rimborsopoli piemontese si faranno giudicare con il rito abbreviato. "Per i ruoli istituzionali che ricopriamo - spiega Gariglio, che è anche il segretario piemontese del Pd - abbiamo valutato fosse giusto farci giudicare il prima possibile. Confidiamo nel giudizio della magistratura". La scelta riguarda, oltre a Gariglio, l'attuale vicepresidente della giunta Chiamparino, Aldo Reschigna, la consigliera regionale Angela Motta e il senatore Stefano Lepri. Sono accusati, insieme ad altri sei politici, di peculato per il presunto uso improprio dei rimborsi destinati ai gruppi consiliari della Regione Piemonte nella passata legislatura. Gli importi contestati sono quasi sempre modesti e non ci sono acquisti strampalati come la lavatrice e le cravatte di Marinella; quasi sempre si tratta di pranzi e cene presentate come impegni di lavoro politico o istituzionale. I pubblici ministeri Giancarlo Avenati Bassi ed Enrica Gabetta avevano chiesto per loro l'archiviazione del procedimento, ma il gip Roberto Ruscello, con un'ordinanza lunga e articolata, aveva detto no. Si è resa così necessaria l'udienza preliminare, celebrata in questi giorni dal gip Daniela Rispoli. Davanti al quale Gariglio e C. hanno ribadito la propria correttezza. "Nessuno dei componenti del nostro gruppo in consiglio regionale ha fatto spese di carattere personale. Non sarebbero state rimborsate", ha detto ai giornalisti al termine dell'interrogatorio a cui si è fatto sottoporre. Una proclamazione di innocenza che li ha spinti a chiedere il rito abbreviato. Una strada non senza rischi, perché l'eventuale condanna comporterebbe la loro immediata decadenza, con probabili ripercussioni sull'attuale legislatura regionale. Venerdì, davanti al gip, si avvierà la chiusura della seconda tranche di Rimborsopoli. I diretti interessati, secondo quanto appreso, sperano con il rito abbreviato di arrivare ad una decisione già entro Natale. E' invece fissata per il 26 gennaio la ripresa in tribunale di Rimborsopoli 1, il processo a 24 ex consiglieri (quasi tutti di centrodestra) e all'ex governatore leghista Roberto Cota.
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