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01 Dicembre 2014 - 18:37
Auto
"Ormai manca solo dicembre all'appello, per cui possiamo affermare che il mercato italiano chiuderà circa al +4,5%. Arriveremo quindi attorno a 1.360.000 pezzi immatricolati. Siamo molto lontani dai 2.000.000 di pezzi che era la media degli ultimi 5 anni". Lo dichiara Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto.
"Questo decremento del 35% dei volumi ha decimato e sta decimando la filiera - osserva - e a farne le spese, in primis, sono 1.200.000 lavoratori. Per leggere correttamente questi numeri voglio fare un confronto: i nostri migliori atleti hanno corso, negli anni, i cento metri piani mediamente in 10,2 secondi. Pensate un po' cosa accadrebbe alla loro carriera se il tempo registrato fosse 15,7 secondi, ovvero peggiorasse del 35%.
Ne consegue che migliorarlo del 5% li porterebbe a tagliare il traguardo in 14,9 secondi. Ecco perché non si può parlare di un risultato positivo e chi lo fa o non è in buona fede o non conosce il nostro mondo". Le concessionarie nei primi 10 mesi del 2014 hanno dovuto ricorrere agli ammortizzatori sociali per un totale di 20.760.000 ore.
"In attesa che il Governo dia delle risposte concrete, che non vogliono dire solo prendere in considerazione eventuali incentivi ma, per esempio, ridurre la tassazione su chi acquista e utilizza un autoveicolo, siamo pronti per la riapertura del Motor Show di Bologna", sottolinea Pavan Bernacchi.
"Timidi segnali di ripresa" positivi, con un incoraggiante +6,9% del canale dei privati, ma "senza interventi di sostegno anche il 2015 realisticamente non potrà esprimere una crescita superiore ad uno spontaneo 2,5%".
Lo sostiene l'Unrae, l'associazione delle case automobilistiche estere, che rilancia la sua proposta di consentire alle famiglie di detrarre i costi dell'auto dalla dichiarazione dei redditi.
"Il rinnovo del parco auto - sottolinea Massimo Nordio, presidente dell'associazione - porta effetti benefici sulla sicurezza, anche in termini di costi sociali, e sull'ambiente e, quindi, merita un posto nell'Agenda del Paese. La detraibilità dei costi di acquisto dell'auto ha tutto il potenziale per replicare il successo delle misure di detrazione fiscale previste per la ristrutturazione degli immobili". La stima dell'Unrae è di un 2014 "che sfiorerà nel complesso le 1.360.000 auto vendute".
"Segno positivo anche a novembre per il mercato italiano dell'auto, nonostante il rallentamento dei ritmi di crescita rispetto al mese precedente". E' il commento di Roberto Vavassori, presidente dell'Anfia, che conferma "una previsione di chiusura d'anno positiva, attorno a 1.356.000 unità immatricolate, circa 50.000 in più rispetto al 2013, volumi non distanti da quelli del 1979 (1.397.0391 unità), ovvero di 35 anni fa".
"Un contributo alla piccola ripresa dei consumi a cui stiamo assistendo negli ultimi mesi - osserva Vavassori - potrebbe derivare anche dalla diminuzione dei prezzi dei carburanti, incominciata lo scorso agosto e tuttora in atto".
L'Anfia sottolinea che, "secondo l'Istat, nel 2013, il 16,1% della spesa media mensile delle famiglie italiane è stata destinata ai trasporti, terza voce del bilancio famigliare dopo l'abitazione (39,9%) e gli alimentari (19,5%), una voce importante che merita la giusta attenzione da parte delle istituzioni, specialmente nell'attuale fase di perdita di potere d'acquisto per le famiglie stesse. All'interno di questa voce di spesa, l'auto occupa un posto non marginale, se si considera che quasi tre quarti degli occupati sopra i 15 anni, nello stesso anno, l'hanno utilizzata abitualmente per recarsi al lavoro, come unico mezzo o abbinato ad un altro, specialmente fuori dall'ambito urbano, dove non sempre esiste una valida alternativa al mezzo privato".
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