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29 Novembre 2014 - 13:02
sanità
E' positivo il bilancio dei primi mesi di attività della Breast Unit unificata della Città della Salute e della Scienza di Torino. Dal mese di luglio sono aumentati gli interventi, che a fine anno saranno circa 1.200-1.300, e sono diminuite le liste d'attesa: si è infatti passati da 489 pazienti in lista per un'attesa di più di due mesi a 240 pazienti, che diminuiranno ancora nel 2015 con una attesa entro 30 giorni. Solo 54 i casi in più di mobilità passava di ricoveri extraregionali.
La Breast Unit unificata della Città della Salute e della Scienza di Torino, diretta dal dottor Corrado De Sanctis, ha unito la Senologia degli ospedali Sant'Anna e Molinette ed è partita dalla fine febbraio di quest'anno.
Dopo i problemi iniziali di assestamento e riorganizzazione, sono state aggiunte quattro sedute operatorie mattutine settimanali di chirurgia senologica nelle nuove sale operatorie del Sant'Anna. Così, grazie ai provvedimenti intrapresi dal direttore generale Gian Paolo Zanetta e dai capi dipartimento dottor Daniele Farina e professor Mario Boccadoro, si è registrato un incremento degli interventi rispetto agli analoghi periodi del 2013. A settembre e ottobre sono stati eseguiti 85 interventi in più rispetto agli stessi mesi del 2013.
Una ulteriore spinta all'attività della Breast Unit avverrà con la chiusura dei lavori di miglioramento strutturale e di comfort alberghiero per la degenza di oncologia, al 2/o piano lato ospedale Sant'Anna, con un finanziamento della Compagnia di Sanpaolo. Prevista la costruzione di un reparto di 14 posti letto per Breast Unit. Tutto questo consentirà un ulteriore aumento dell'attività chirurgica oncologica.
Nel 2013 alle Molinette sono stati effettuati 319 trapianti d'organo, che rappresentano più del 10% di tutti i trapianti eseguiti in un centinaio di altri ospedali in Italia. Quest'anno, al 31 ottobre, sono già stati eseguiti alla Città della Salute e della Scienza di Torino 241 trapianti d'organo, al ritmo di un trapianto al giorno. Il Centro trapianti di fegato è primo in Europa per numero di trapianti e sopravvivenza. Quello di rene è primo in Italia sempre per numero e sopravvivenza. Quello di polmoni quarto in Italia.
Tuttavia esiste un grande divario tra l'offerta di organi e la necessità dei trapianti. Partendo da questa criticità si svilupperà il convegno, in programma il 1 dicembre, su "Sostenibilità, innovazione e sviluppo nei trapianti d'organo", presso l'ospedale Molinette di Torino.
Tra le ipotesi la possibilità di allargare il numero di donatori sia attraverso l'inclusione di donatori e organi una volta considerati non adeguati ai trapianti (donatori con criteri estesi) sia sviluppando programmi di donazione da donatore deceduto per cause cardiache.
Mentre è condiviso che il trapianto di rene rappresenti un importante risparmio della spesa sanitaria per la cura di pazienti nefropatici rispetto alle altre terapie disponibili, non vi sono analisi dettagliate circa il costo del paziente con insufficienza terminale degli altri organi suscettibili di trapianto. Infine, la medicina dei trapianti necessita - più di altre discipline - di una piena integrazione di competenze da parte di tutte le discipline mediche.
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