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25 Novembre 2014 - 11:36
La foto della conferenza stampa
Facevano viaggiare le auto con la droga nascosta in doppifondi, spedendole dalla Sicilia su bisarche che trasportavano macchine usate destinate a rivenditori piemontesi. Nella notte di martedì 25 novembre, i carabinieri dei Comandi Provinciali di Torino e Agrigento hanno eseguito 22 misure cautelari nei confronti di altrettanti soggetti accusati di traffico internazionale di sostanze stupefacenti e detenzione illegale di armi. L’operazione, svoltasi nelle prime ore dell’alba, è frutto di una complessa e articolata attività investigativa che ha coinvolto le Procure di Torino e Palermo e che ha portato alla disarticolazione di una pericolosa banda di narcotrafficanti operanti sull’asse Albania – Sicilia - Torino.
Secondo le accuse, a gestire l’organizzazione, sul versante torinese, erano Andrea Puntorno, 37 anni, di origini agrigentine ma da anni a Torino e capo dei Bravi Ragazzi, uno dei gruppi organizzati della tifoseria della Juventus. Puntorno gestiva i suoi traffici illeciti attraverso i suoi “luogotenenti”, come Davide Moscatiello, 37 anni, torinese e Fabrizio Angotti, 35 anni, torinese. Tra le persone di fiducia del Puntorno sono stati individuati altri personaggi, tra cui Massimo Giuliani, 41 anni, di origini campane e domiciliato a Torino. Per l’approvvigionamento di sostanza stupefacente, Puntorno agiva in collaborazione con soggetti stranieri legati all’organizzazione controllati a loro volta da Emiliano Pernoci, 38 anni, albanese ma da anni residente in Italia. Questi si occupava dell’arrivo della sostanza stupefacente dall’Albania alle coste italiane, sovrintendendo alla catena di trasporto della droga che veniva prima condotta in Sicilia per poi essere dirottata verso il nord Italia. In Sicilia operava un altro personaggio chiave dell’organizzazione: Giorgio Camarda, anni 36, residente a Palermo, titolare di una concessionaria con sedi nel capoluogo siculo e a Torino, utilizzata dall’organizzazione come deposito dello stupefacente e come canale di trasporto (attraverso le bisarche cariche di autovetture della concessionaria) verso il nord Italia. Le autovetture trasportate, spesso di grossa cilindrata, venivano utilizzate sia per occultare la sostanza durante il lungo viaggio, sia, occasionalmente, come mezzo di pagamento della “merce”.
Come è emerso dalle indagini, il sodalizio era dedito al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti sulla città di Torino, con la connivenza di alcuni soggetti di elevata caratura criminale, pluripregiudicati, tra cui Maurizio Albertin, anni 54, abitante a Torino, da anni protagonista di importanti vicende criminali nel capoluogo piemontese, “membro” autorevole dell’organizzazione al cui vaglio venivano sottoposte le decisioni più importanti in riferimento alla gestione dei traffici illeciti. Per lungo tempo i Carabinieri hanno svolto accertamenti sulla banda, i cui vertici, da Torino, gestivano il traffico di quantità ingenti di sostanze stupefacenti di tipo eroina, cocaina, marijuana e hashish. Secondo la ricostruzione delle attività illecite in questione, il sodalizio criminale commissionava l’arrivo di partite di droga dalle coste balcaniche al sud Italia. Dalla Sicilia, la Calabria e la Puglia la droga veniva poi dirottata nel capoluogo piemontese, sfruttando gli autocarri della concessionaria del CAMARDA che trasportavano, insieme alle autovetture da consegnare nel nord Italia, la sostanza stupefacente, circostanza di cui gli autotrasportatori erano ignari. I Carabinieri, nello scorso mese, sono riusciti ad intercettare un carico seguendone ogni movimento fino all’arrivo nel capoluogo torinese, pedinando i responsabili del traffico e così arrivando a sequestrare 5 kg circa di eroina e ad arrestare due persone addette al trasporto della droga.. La banda era composta da criminali di navigata esperienza che utilizzavano per telefono un linguaggio criptico riferendosi solo a scambi di “macchine”, di ragazze, di frigoriferi, di frutta. L’indagine, iniziata nel 2011, è durata diversi anni, il che ha consentito agli investigatori di seguire le tracce del traffico di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente. Il traffico di sostanza stupefacente in questione ha permesso alle persone indagate guadagni che, considerata la vendita al dettaglio, si attestano su milioni di euro. Non sempre tuttavia i traffici sono andati a buon fine, come testimonia un furto di autocarro con a bordo 1200 Kg. di marijuana, subìto dalla banda a Bari, ad opera di soggetti di nazionalità albanese; gli autori del “furto” non sono mai stati identificati dalla banda. Fulcro del traffico restava comunque il capoluogo torinese: per la custodia dello stupefacente, i vertici dell’associazione utilizzavano anche le loro abitazioni private ove facevano giungere i rivenditori al dettaglio della droga che prendevano in consegna la quantità di loro spettanza trasportandola all’interno di trolley appositamente predisposti per l’uso, come dimostrato dai militari dell’Arma poche settimane addietro attraverso il sequestro di 1,5 Kg circa di hashish.
Per la gestione dei loro interessi, i soggetti coinvolti erano pronti all’utilizzo di armi che illecitamente detenevano e portavano al seguito agli “appuntamenti” più importanti.
L’operazione si è conclusa con l’arresto di 22 soggetti complessivi di cui 16 sono stati catturati a Torino, 6 in Sicilia. Due soggetti allo stato irreperibili; ancora in corso le ricerche.
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