Cerca

TORINO. Eternit: chiusa inchiesta bis per omicidio volontario

TORINO. Eternit: chiusa inchiesta bis per omicidio volontario

La Procura di Torino ha chiuso formalmente l'inchiesta Eternit bis in cui è indagato l'imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny. Si procede per omicidio volontario continuato.

"Un epilogo difficile da accettare. Le vittime dell'Eternit meritano giustizia". Lo scrive su Twitter il segretario nazionale della Lega Nord Piemont, Roberto Cota.

"La drammatica lezione che ci consegna la sentenza della Cassazione su Eternit è che dobbiamo riformare la prescrizione in tempi rapidi e approvare finalmente l'introduzione dei reati ambientali". E' quanto dichiara Donatella Ferranti, presidente della commissione Giustizia della Camera, sollecitando il governo a presentare quanto prima il suo ddl sulla prescrizione: "In commissione alla Camera - dice l'esponente del Pd - proprio ieri sulla riforma della prescrizione abbiamo ultimato le audizioni e ora i relatori si apprestano a mettere a punto un testo unificato per la discussione. Noi intendiamo procedere con rapidità in sinergia con il governo, in tal senso accolgo come incentivo ad andare avanti - aggiunge Ferranti - le dichiarazioni rilasciate oggi dal presidente del consiglio e mi aspetto che a breve sia incardinato alla Camera il disegno di legge già approvato dal consiglio dei ministri il 29 agosto". A giudizio della presidente della commissione Giustizia, la riforma della prescrizione "va considerata una priorità assoluta, resa ancora più pressante dalla sentenza su Eternit".

Ma non solo. Ferranti insiste perché "sia approvato pure il testo sugli ecoreati che alla Camera abbiamo licenziato a fine febbraio. Un testo - sottolinea - che non solo prevede pene severe per delitti specifici come il disastro e l'inquinamento ambientale ma che raddoppia anche i termini di prescrizione.

Auspico che al Senato il provvedimento sia portato in aula entro il mese di dicembre".

"Non ci fermeremo di fronte a questa sentenza che rappresenta un vero e proprio scandalo.

Chiediamo che il risarcimento venga garantito dallo Stato". E' quanto sostiene l'associazione "Mai più Amianto", che riunisce i familiari delle vittime dello stabilimento Eternit di Bagnoli.

"La sentenza - ribadisce l'associazione - lascia senza giustizia e risarcimento le 3500 vittime finora contate, i loro familiari e tutti quelli che si battono da tempo per difendere i diritti violati e per ripristinare l'integrità di territori devastati da una produzione inquinante e mortale". "Bagnoli - prosegue l'associazione - ha pagato in maniera elevatissima, con 552 vittime, tra morti ed ammalati, ed un disastro ambientale immane, questa situazione. Aspettava fiduciosa giustizia, risarcimento e bonifica ed invece questa sentenza rigetta nello sconforto, nella disperazione e nella sconfitta più nera quanti credono in una giustizia giusta ed efficace". "Continueremo la nostra battaglia - conclude il comunicato - in tutte le forme legali, civili e con una grande mobilitazione sociale".

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori