Decolla l'inchiesta della procura di Torino sulla fusione fra Unipol e Fonsai. I finanzieri del nucleo di polizia tributaria hanno perquisito gli uffici milanesi di tre società che, in veste di advisor, parteciparono alle operazioni che portarono alla definizione dei valori di concambio delle quote, l'operazione che spianò la strada alla nascita del secondo polo assicurativo italiano. Due gli avvisi di garanzia consegnati dalle Fiamme Gialle: si procede per concorso in manipolazione del mercato e falso in bilancio. Le società visitate dai finanzieri sono Ernst & Young, che fu incaricata dal tribunale di Torino di redigere la relazione sulla congruità dei rapporti di cambio, la Gualtieri & Associati, la Boston consulting group. Gli indagati sono Paolo Gualtieri, titolare dello studio omonimo, ed Enrico Marchi, partner di Ernst & Young. Quest'ultima società, in una nota, esprime "massima fiducia" nella magistratura e annuncia l'intenzione di proseguire "la collaborazione con le autorità di polizia giudiziaria nella convinzione della piena correttezza del proprio operato". Nel fascicolo compare anche il nome di Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol-Sai. I pm Marco Gianoglio ed Eugenia Ghi stanno verificando l'ipotesi che il concambio fra le azioni sia stato raggiunto attraverso svalutazioni e sopravvalutazioni di alcuni parametri: cosa che potrebbe avere comportato la depressione di Fonsai insieme a un ingrassamento di Unipol. Per questo motivo le Fiamme Gialle oggi sono andati alla ricerca anche della corrispondenza fra gli advisor e i loro referenti nelle compagnie assicurative tra il febbraio del 2012, quando si cominciarono a delineare le prime cifre in vista della fusione, e il 22 dicembre dello stesso anno, quando i cda di Unipol, Premafin, Fonsai e Milano Assicurazioni approvarono i rapporti di cambio. Numerosi advisor sono stati ascoltati, oggi, come persone informate sui fatti. Il fascicolo piemontese sulla nascita di Unipol-Sai ha incorporato, per decisione della procura generale della Cassazione, quello che il pm Luigi Orsi, a Milano, aveva aperto sul medesimo argomento: l'aggiotaggio, infatti, risulterebbe consumato nel capoluogo subalpino, dove furono redatti i comunicati stampa. Torino aveva deciso di accendere un 'faro' sul matrimonio tra Fonsai e Unipol sulla scorta di alcune circostanze emerse durante l'inchiesta che aveva portato all'arresto di Salvatore Ligresti
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