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03 Novembre 2014 - 18:52
Nel mese di ottobre sono state immatricolate 121.700 autovetture con un incremento del 9,2% sullo stesso mese dello scorso anno. Nei primi dieci mesi dell'anno le registrazioni sono state quasi 1 milione 159 mila, il 4,2% in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. I dati sono sul dito del ministero dei Trasporti.
Fiat Chrysler Automobiles ha immatricolato a ottobre 33 mila vetture con un aumento del 5,6% rispetto all'anno scorso. La quota è stata del 27,1% rispetto al 28% di ottobre 2013. Da inizio anno Fca ha venduto quasi 322 mila (+0,2%) e la quota è stata del 27,8% (-1,1%).
"E' possibile il passaggio dalla stagnazione ad una moderata ripresa". Così Gian Primo Quagliano presidente del Centro Studi Promotor commenta i dati sulle immatricolazioni in Italia nel mese di ottobre.
"Se così fosse - osserva l'Italia si allineerebbe agli altri mercati della zona euro massacrati dall'austerity imposta da Bruxelles e cioè a quelli di Grecia, Spagna, Portogallo e Cipro che, dopo aver subito una drammatica penalizzazione tra il 2007 e il 2013, nel 2014 stanno crescendo a due cifre". Secondo Quagliano, "gli 80 euro in busta paga di Matteo Renzi incominciano ad avere qualche effetto concreto anche sugli acquisti di beni durevoli come l'auto". Inoltre, "in un Paese, come l'Italia, in cui l'82,7% degli spostamenti motorizzati avviene in automobile, la sostituzione di una quota ancora modesta, ma già significativa, di auto ormai mature per la rottamazione non può più essere rinviata".
"Il quadro resta comunque ancora molto delicato - conclude Quagliano - perché i valori assoluti raggiunti dalle immatricolazioni sono ancora lontanissimi da quelli ante-crisi tanto che anche con crescite a due cifre, come quelle che si registrano nei Paesi della fascia meridionale della zona euro, la via per tornare a livelli di mercato fisiologici è ancora lunga. I dati di oggi non sono tali dunque da giustificare un particolare ottimismo, ma contribuiscono in ogni caso ad attenuare il pessimismo. Se poi il Governo desse un segnale di attenzione al settore del'auto la prospettiva di una crescita a due cifre nel 2015 si farebbe più concreta".
"Questi incrementi non devono trarre in inganno. Infatti, nonostante questo sia il sesto mese consecutivo con un segno positivo, il 2014 chiuderà a circa 1.350.000 unità. Un numero molto distante dai 2 milioni di pezzi l'anno risultanti dalla media degli ultimi 5 anni. Un numero che, se confermato, ci riporterebbe agli anni '70". E' il commento di Filippo Pavan Bernacchi, presidente di Federauto "Nonostante il segno più, è ancora presto per aprire bottiglie di champagne, soprattutto per i concessionari e per il 1 milione e 200.000 lavoratori che operano nella filiera", aggiunge.
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