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TORINO. Tav: Esposito (Pd), "se costo è di 7 mld rinunciare all'opera"

TORINO. Tav: Esposito (Pd), "se costo è di 7 mld rinunciare all'opera"

Stefano Esposito

Un'audizione in Commissione Trasporti, al Senato, per fare chiarezza sui costi della Torino-Lione. E' quanto chiede il senatore Pd Stefano Esposito, dopo le indiscrezioni di stampa secondo cui il costo sarebbe passato da 2,9 a 7 miliardi. Se la cifra fosse confermata - annuncia Esposito, da sempre sostenitore dell'Alta Velocità ferroviaria - "non indugerò un solo minuto a presentare una mozione parlamentare per chiedere l'interruzione dei lavori e la rinuncia" all'opera.

Nei giorni scorsi il Sole 24 Ore ha pubblicato documenti di Rfi dai quali risulterebbe che, contrariamente a quanto deciso e discusso fino ad oggi nelle aule parlamentari, il costo della tratta internazionale della Torino-Lione non sarebbe di 2,9 miliardi ma di 7 miliardi.

"Questa novità - spiega Esposito - sarebbe frutto di un accordo di programma tra Ministero dei Trasporti e Rfi, di cui nessuno era a conoscenza, men che meno il Parlamento".

Di qui la richiesta di una audizione urgente dei vertici Rfi, del ministro Lupi e del Ministero dell'Economia. "Pretendo una risposta chiara, credibile e certa sui reali costi della Torino-Lione - afferma il vicepresidente della Commissione Trasporti -. Quest'opera è al centro di un aspro dibattito e non intendo accettare che non ci sia totale trasparenza e chiarezza sui costi, non mi accontenterò di spiegazioni tecniciste e burocratiche. Mi auguro di ottenere la conferma che quanto fino ad ora dichiarato e contenuto negli atti legislativi trovi pieno riscontro, nel qual caso chi si è reso responsabile di questi numeri in libertà dovrà pagarne le conseguenze".

In caso contrario, "non indugerò un solo minuto a presentare una mozione parlamentare per chiedere al Governo l'immediata interruzione dei lavori - conclude Esposito - e la rinuncia alla realizzazione della tratta italiana del Corridoio Mediterraneo.

Infatti se il costo della Torino-Lione fosse di 7 miliardi meglio pagare le penali alla Francia. Basta con il Paese dei furbi e dei burocrati che decidono senza rispettare il Parlamento".

"Nei giorni scorsi il Sole 24 Ore ha pubblicato documenti di RFI dai quali risulterebbe che, contrariamente a quanto deciso e discusso fino ad oggi nelle aule parlamentari, il costo della tratta internazionale della Torino-Lione non sarebbe di 2,9 miliardi, ma di 7 miliardi.

Questa novità sarebbe frutto di un accordo di programma tra Ministero dei Trasporti e RFI, di cui nessuno era a conoscenza, men che meno il Parlamento". Lo afferma il senatore del Pd Stefano Esposito da sempre strenue difensore dell'infrastruttura.

"Questa mattina - aggiunge Esposito - ho chiesto in Commissione Trasporti al Senato l'audizione urgente dei vertici RFI, del ministro Lupi e del Ministero dell'Economia. Pretendo una risposta chiara, credibile e certa sui reali costi della Torino-Lione. Quest'opera è al centro di un aspro dibattito e non intendo accettare che non ci sia totale trasparenza e chiarezza sui costi, non mi accontenterò di spiegazioni tecniciste e burocratiche. Mi auguro di ottenere la conferma che quanto fino ad ora dichiarato e contenuto negli atti legislativi trovi pieno riscontro, nel qual caso chi si è reso responsabile di questi numeri in libertà dovrà pagarne le conseguenze. Nel caso in cui dovessero, invece, essere confermate le cifre date da RFI, non indugerò un solo minuto a presentare una mozione parlamentare per chiedere al Governo l'immediata interruzione dei lavori e la rinuncia alla realizzazione della tratta italiana del Corridoio Mediterraneo". "Infatti se il costo della Torino-Lione fosse di 7 miliardi meglio pagare le penali alla Francia. Basta con il paese dei furbi e dei burocrati che decidono senza rispettare il Parlamento", conclude il senatore PD.

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