Cerca

TORINO. Women of vision, a Palazzo madama 99 scatti di grandi autrici

TORINO.  Women of vision, a Palazzo madama 99 scatti di grandi autrici

Women of vision

"Ci sono storie, a questo mondo, che possono raccontare solo le donne". Questo è lo slogan, fatto proprio da organizzatori e artiste, attorno al quale ruota l'inedita mostra 'Women of vision'. Novantanove fotografie di undici grandi autrici di National Geographic esposte, da domani all'11 gennaio nelle sale di Palazzo Madama, a Torino. Un edificio 'al femminile', anche questo, per una esposizione tutta 'rosa'.

"Solo gli occhi di una donna possono afferrare cosa significhi essere sottoposti a forme tanto brutali di sopraffazione fisica e psicologica", ha spiegato Kathryn Keane, vicepresidente di National Geographic, oggi alla presentazione della mostra. "Le donne hanno una percezione del sociale, dell'intimità delle persone, infanti ed anziani, delle catastrofi e delle resurrezioni - ha sottolineato - molto forte".

In mostra i lavori di veterane dell'obiettivo, come Lynn Johson, Jodi Cobb e Maggie Steber, e talenti emergenti come Erika Larsen e Kitra Cahana. Ma anche artiste che hanno dedicato la loro carriera a raccontare la società e la condizione femminile, altre che hanno immortalato paesaggi onirici, altre ancora che hanno scelto per missione la conservazione della natura.

Nata da una idea di Patrizia Asproni, presidente della Fondazione Torino Musei, la mostra è realizzata con il Gruppo Editoriale Espresso che da 16 anni edita la versione italiana di National Geographic, la famosa rivista realizzata dall'omonima società fondata nel 1888. "C'è in queste foto una doppia emozione - ha detto Asproni - quella rilanciata dai personaggi e dai paesaggi intimamente ritratti dalla fotografe e quella che traspare dal coraggio delle fotografe arrivate in quei luoghi lontani del Pianeta con la forza di un'idea, della volontà".

Marco Cattaneo, curatore della mostra, ha ricordato come "il mestiere del fotografo sia storicamente un mestiere da uomini".

"Sono gli uomini che vanno in giro per il mondo per raccontarlo - ha detto Cattaneo - le donne generalmente stanno più vicino a casa. Questa mostra ribalta questa situazione. Anche da noi a National Geographic per le donne è sempre stato più difficile lavorare. Chi ce l'ha fatta ha sicuramente faticato molto più dei colleghi, portando all'interno della società punti di vista nuovi e forti".

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori