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24 Ottobre 2014 - 14:07
carlo petrini
Ogni anno nel mondo si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo. Una quantità esorbitante che Governi e istituzioni hanno il dovere di ridurre. Per riuscirci, la Fondazione Barilla Center for Food and Nutrition (Bcfn) ha messo a punto il Protocollo Milano: misure di sostenibilità per abbattere lo spreco alimentare nel mondo del 50% entro il 2020.
Al Protocollo Milano oggi al Salone del Gusto hanno dato la loro convinta adesione il fondatore di Slow Food, Carlo Petrini, e lo chef e attivista alimentare Jamie Oliver.
Il Protocollo Milano si propone come il documento programmatico di Expo 2015. E' la carta su cui Paesi nelle loro diverse espressioni si impegnano per promuovere la sostenibilità alimentare nel mondo. Se la domanda di Expo è "come nutriremo il pianeta?", il Protocollo della BFCN è una risposta possibile.
"Il Protocollo Milano è una straordinaria opportunità di sintonizzare su un comune sentire le attenzioni delle istituzioni, della società civile, delle aziende" ha detto Petrini, che ha partecipato alla conferenza "Il Protocollo di Milano: le politiche alimentari dal 2015". "Slow Food ha accompagnato fin dall'inizio il processo di costruzione del Protocollo - ha spiegato Petrini -: chi lo firma e lo sostiene si impegna formalmente su elementi chiari che consentono politiche produttive e di governo altrettante chiare, e soprattutto verificabili a distanza di tempo. Solo così, e grazie al lavoro di molti, si potrà avere cibo che sia accessibile a tutti e non comprometta la salute del pianeta".
E' la stessa posizione espressa dallo chef e attivista alimentare inglese Jamie Oliver, la cui Fondazione è impegnata fin dal 2002 sulla sostenibilità alimentare. "E' diritto di ogni bambino essere nutrito in modo coretto, e di essere educato al cibo - ha detto Oliver - . Il Protocollo di Milano unisce le persone, le imprese e i Governi in un fronte unico, per sfidare, insieme, lo status quo".
Al Protocollo aderiscono, tra gli altri, il presidente di Coldiretti, Roberto Moncalvo, e i direttori generali di Action Aid Italia, Marco De Ponte, e di Oxfam Italia, Roberto Barbieri.
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