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Per chi suona la campana

I “boariniani”

L’arcidiocesi di Torino è guidata, secondo alcuni, da un gruppo coeso

don Roberto Repole

don Roberto Repole

Venerdì scorso al Santo Volto di Torino ha avuto luogo la grande Convocazione che aveva il compito di ridisegnare, secondo le intenzioni dell’arcivescovo monsignor Roberto Repole, il volto della diocesi di Torino. 

Si è trattato dell’annuncio di un drastico ridimensionamento e accorpamento – tanto per iniziare – di   parrocchie torinesi e della cintura, alcune delle quali arriveranno a contare anche cinquantamila abitanti. 

Si pensi per esempio all’unione di S. Alfonso in corso Tassoni con S. Donato nella via omonima, oppure a  Grugliasco che da sei parrocchie passa a una, a Nichelino  che da cinque passa ad una e via dicendo. 

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Poi, in un secondo momento toccherà alla provincia. Chi ha già dato l’annuncio che lascerà la parrocchia di cui è parroco è don Pierantonio Garbiglia, nato nel 1966, ordinato nel 1991,  dal 2013 a Leinì e dal 2018 a  Mappano. 

Anche a Caselle sono state accolte le dimissioni dello storico parroco don Claudio Giai Gischia e a prendere il suo posto arriverà don Alessandro Martini. 

L’arcidiocesi di Torino è guidata, secondo alcuni, da un gruppo coeso che è conosciuto come i «boariniani» in quanto figli spirituali dell’antico rettore del seminario maggiore don Sergio Boarino  che ne ha plasmato il profilo spirituale e culturale. 

Molto uniti fra di loro, con la nomina ad arcivescovo del loro più prestigioso esponente, il teologo don Roberto Repole, hanno, si può dire, conquistato l’egemonia nella diocesi mettendo nei posti chiave i loro adepti. 

Di questi, dicono i bene informati farebbe parte lo stesso don Garbiglia.

Una cosa è comunque certa e cioè che all’interno del gruppo di comando torinese si trova il nuovo vescovo di Ivrea.  

Già qualche nome – anzi per la precisione due – sta circolando. 

In passato era nelle  terne per Ivrea monsignor Mauro Rivella – sempre del gruppo boariniano - che adesso, dopo una parentesi a Roma in Vaticano, è diventato economo della diocesi di Torino e parroco di S.Rita.

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen

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