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Per chi suona la campana

E di Bertello ne vogliam parlare?

Il Cardinal Bertello di Foglizzo

Il Cardinal Bertello di Foglizzo

E’ uscito definitivamente  dalla ribalta del potere vaticano uno dei personaggi più influenti tra i numerosi vescovi e cardinali che illustrano la Chiesa eporediese.  Si tratta del poco conosciuto al grande pubblico  - ma ben ascoltato e anche temuto negli ambienti clericali -  cardinale Giuseppe Bertello. Il Santo Padre non lo ha infatti riconfermato come componente  del Consiglio dei Cardinali costituito nel 2013 per aiutarlo nel governo della Chiesa e per riformare la Curia romana, il cosiddetto C 9. Nato a Foglizzo nel 1942, ordinato sacerdote nel 1966, fin dal 1971 fu avviato  alla  carriera diplomatica con incarichi nelle rappresentanze pontificie in  Sudan, Turchia e Venezuela. 

Nel 1987 fu consacrato arcivescovo, con una fastosa cerimonia nel suo paese natale, dall’allora cardinale Segretario di Stato di Giovanni Paolo II, il cardinale Agostino Casaroli, di cui fu sempre uno degli allievi prediletti. Insieme al coetaneo Arrigo Miglio divenne subito l’astro emergente della diocesi di Ivrea quando fu inviato Nunzio Apostolico in Rwanda trovandosi immediatamente coinvolto nel conflitto tra le etnie hutu e tutsi e da dove dovette precipitosamente fuggire per scampare all’ennesima lotta tribale. 

Qualcuno imputa a tale fatto una battuta d’arresto nel suo cursus honorum   in quanto rimase parcheggiato in Segreteria di Stato e poi come Osservatore permanente della Santa Sede presso l’Ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra fino al  2000 quando riprese la corsa con la prestigiosa nomina a  Nunzio Apostolico  in Messico.  Nel 2007 Benedetto XVI gli affidò la Nunziatura apostolica in Italia e in tale ruolo, procedendo alle istruttoria dei cosiddetti Promovenda,  ebbe gran parte nella nomina dei vescovi italiani fino al 20111 quando divenne Presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano  dove, nel 2012,  fu creato cardinale coronando una brillante carriera. 

Che non era ancora però terminata. Bertello infatti, pur essendo organico  alla Curia romana di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI non è mai stato  ascrivibile al fronte conservatore ma quello progressista collocandosi fra quei diplomatici fautori della Ostpolitik  casaroliana e dell’ apertura ai comunisti e amico della teologia della liberazione e per questo – cosa che pochi sanno – fu uno dei grandi elettori del cardinale Jorge Bergoglio nel conclave del 2013. Il quale, appena diventato papa Francesco, lo nominò membro del Consiglio dei Cardinali insieme ad altri otto eminenti  colleghi  del calibro di Oscar Madariaga,  Reinhatd Marx e Geroge Pell. Come però accaduto ad altri, ben presto anche la stella del porporato foglizzese ebbe a misurarsi con la volubile antropologia del papa argentino.

Si racconta  infatti – sono le voci di quel villaggio che è il Vaticano – come  il cardinale Bertello, durante una colazione a S. Marta,  significasse al Santo Padre l’opportunità che le nomine dei vescovi non fossero avocate troppo spesso al Sacro Tavolo – cui spetta comunque l’ultima decisione - ma seguissero le procedure prescritte e da sempre in uso. Pare che il papa della Misericordia non prese il suggerimento troppo bene  e da allora l’Eminenza del cardinale Bertello – pur mantenendo alcuni incarichi - uscì dall’ inner circle  pontificio per entrare  in un cono d’ombra nel quale giace tutt’ora. Il  compimento degli 80 anni, che gli preclude l’ingresso in conclave,  e la  sua non riconferma nel C9,  lo hanno definitivamente certificato. Sic transit gloria mundi.    

* Frà Martino

Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconterà di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E sarà una messa non certo una santa messa, Amen

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