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25 Gennaio 2016 - 11:06
La Provincia di Torino ha emanato una lunga serie di ordinanze per regolare la circolazione sui tratti stradali di competenza nel periodo invernale. Scopriamo insieme quali sono queste strade e come devono comportarsi gli automobilisti.
La stagione invernale 2015/16 solo ora è entrata nel suo punto più critico, perché in particolare i mesi di novembre e dicembre sono stati decisamente caldi, e anche le temperature di gennaio non sono ancora calate come ci si aspetterebbe. Ma i meteorologi prevedono che, nelle prossime settimane, la situazione dovrebbe mutare definitivamente, portando un clima più rigido e anche delle nevicate a bassa quota, anche al centro delle città del Nord Italia. Non a caso, la ex Provincia di Torino, ora Città Metropolitana, si è mossa per tempo, preparando sin dal mese di novembre – come prevede il Codice della Strada – le ordinanze per regolare la circolazione in questi mesi e, nello specifico, in caso di fenomeni atmosferici rischiosi.
Alta soglia di attenzione. Com’è noto, le ultime direttive del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti impongono genericamente di viaggiare con catene da neve a bordo o gomme invernali nel periodo che va da metà novembre alla successiva metà di aprile, lasciando agli Enti gestori e proprietari di strade la facoltà di selezionare i tratti interessati e di modificare, eventualmente, le date. Tornando alle prescrizioni che interessano gli abitanti torinesi, possiamo innanzitutto notare come i provvedimenti riguardino la maggior parte delle strade provinciali del capoluogo piemontese, e in particolare, com’è ovvio, percorsi extraurbani di montagna, collinari o con particolari condizioni orografiche, con l’obiettivo di salvaguardare al massimo l’incolumità delle persone, guidatori, passeggeri dei vari veicoli e pedoni.
Un lungo elenco. Sono per la precisione 272 i tratti ritenuti maggiormente a rischio in provincia di Torino secondo le ordinanze della Città Metropolitana, che in alcuni casi ha anche ritenuto necessario prolungare il periodo di vigore dell’obbligo, anticipando l’avvio al primo novembre e spostando la sua conclusione al 30 aprile. È questa la scelta compiuta, ad esempio, per la SP 001 delle Valli di Lanzo, nel tratto compreso tra i chilometri 45 e 57,092, o anche nella SP 023 del Colle del Sestriere, tra i chilometri 92 e 105,75 in zona Valli Chisone e Germanasca, o lungo la Val di Susa della SP 216 del Melezet (chilometri 0 e 5,550). Tra le altre aree oggetto di attenzione particolare ci sono la Collina Torinese, il Canavese, Val Chiusella, Valle Sacra e Dora Baltea Canavesana, Valli Orco e Soana, Val Sangone, Pinerolese, Valli Chisone e Germanasca e Val Pellicce.
Come comportarsi. Gli abitanti di queste zone, o coloro che vi si trovano di passaggio per lavoro o piacere, devono quindi provvedere a rispettare le prescrizioni per la circolazione, ovvero lasciare a casa i veicoli a due ruote come motocicli e ciclomotori quando il meteo è sfavorevole, e munire l’auto di mezzi antisdrucciolevoli (le classiche catene da neve) da montare in eventuale caso di fenomeni atmosferici avversi o di probabilità di trovare fondo ghiacciato, oppure risolvere il problema all’origine e acquistare gli specifici pneumatici termici, realizzati appositamente per garantire maggiore sicurezza quando il termometro scende sotto i 7 gradi centigradi.
Chi più spende… Fino a qualche anno fa, si riteneva quasi uno “spreco” l’acquisto di un treno di ruote per la stagione fredda, ma i fenomeni atmosferici che stanno colpendo l’Italia hanno dimostrato invece l’importanza di stare bene “incollati” al terreno quando le condizioni cambiano all’improvviso. E la nascita di siti specializzati come Euroimport Pneumatici, di base proprio a Torino, ha anche avuto come effetto immediato il risparmio sul costo dell’acquisto delle gomme invernali. E recenti studi hanno inoltre chiarito che, alternando set di pneumatici stagionali si prolunga la vita delle stesse coperture, sfruttando le caratteristiche della mescola specifica al momento giusto.
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