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09 Febbraio 2017 - 09:44
Egregio direttore, si leggono con disapputno informazioni non corrette sul ruolo svolto da SMAT nei confronti di alcuni dipendenti del Conzorzio ASA, ente che per una "mala gestio" è stato messo in liquidazione.
E' opportuno ricordare che per limitare il disagio ai lavoratori del Consorzio ASA, SMAT concordò nel 2011 con la Prefettura e la Provincia di appaltare i lavori di costruzione per un quadriennio inserendo una "clausola sociale" ossia l'obbligo da parte dell'Appaltatore di assumere nel proprio organico e quindi alle proprie dipendenze alcuni ex dipendenti ASA Consorzio che operavano nella sezione scavi per realizzare la rete di teleriscaldamento.
L'impresa COTAU, il 5 aprile 2012, si aggiudicò la gara pubblica con l'assunzione dei citati ex dipendenti ASA Consorzio che sono ancora oggi dipendenti COTAU ossia di un'impresa privata che opera nel campo delle costruzioni.
Ciò detto si puntualizza che:
1) con la sostituzione della Società Canavesana Acque (ex ASA Acque) avvenuta il 21/11/2005 è stato scorporato il ramo d'azienda ASA Consorzio e sono stati impiegati tutti i lavoratori di ASA Consorzio ossia 52 dipendenti che erano addetti alla gestione del servizio idrico;
2) SMAT non può licenziare i 15 lavoratori ex ASA Consorzio dal momento che questi lavoratori non sono mai stati assunti da SMAT bensì da COTAU.
In conclusione, SMAT continua a fare gare per la costruzione delle reti, rispettando il Codice degli Appalti che impone pari condizioni nei confronti di tutte le imprese che partecipano alle gare. I dipendenti delle imprese appaltatrici hanno come riferimento la propria impresa e non la SMAT che nella veste di Ente Appaltante ha il compito di vigilare sulla corretta esecuzione dei lavori.
Pertanto se la COTAU partecipa alle gare e ne risulta aggiudicataria può benissimo continuare a dare occupazione agli ex dipendenti ASA Consorzio.
Coridali saluti
L'Amministratore delegato di SMAT
Ing. Paolo Romano
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