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30 Marzo 2016 - 10:47
Ormai si è sopra il livello massimo di sopportazione, quando l’irrazionale entra nella gestione politica dei paesi tutto è possibile anche l’abiura delle proprie identità culturali. Grazie all’inettitudine di un governo “scafista”, oggi corriamo il rischio di essere il prossimo bersaglio del terrorismo islamico.
I media che fanno da sponda ai nostri politici ci propinano le dichiarazioni del nostro “non amato” Matteo Renzi che da perfetto venditore “porta a porta”, ci informa come la chiusura delle frontiere serva a nulla visto che il terrorismo lo abbiamo già in casa, omettendo, però, di dire che ciò è dovuto alle politiche sull’accoglienza volute dal suo governo. Fossi in lui, piuttosto spiegherei alla signora Boldrini che propone come soluzione il far entrare in Italia più extracomunitari che è dis–integrante continuare con il processo di integrazione in atto e che l’ipocrisia dell’accoglienza stessa sta in piedi perché troppe persone, a lei ideologicamente vicine, sfruttano questa emergenza.
Mi chiedo quale sia la molla scatenante che porta questi personaggi (non eletti dal popolo) a non vedere la realtà, le sofferenze dei cittadini e soprattutto i rischi che essi corrono grazie ad uno sterile relativismo culturale privo di qualsiasi forma autocritica con cui approcciare le questioni di sicurezza del proprio popolo.
Indubbiamente, lasciando agli immigrati una libertà pressoché assoluta dà a Renzi & c. facoltà nel procedere con l’ottusa ed ormai purtroppo fattiva ortodossia buonista tacciando chi si oppone ad essa come razzista o sciacallo (Salvini). Questo è il paese delle impunità, dell’uguaglianza a tutti i costi, dei pensionati da 500 euro al mese, degli “ospitati” a 37,50 euro al giorno, degli anti italiani che governano gli italiani, questo è il paese in cui nessuno ha il coraggio di dire che le speranze di un futuro migliore per i nostri figli sono morte e sepolte.
Oggi “siamo tutti belgi”, in attesa che domani dicano “siamo tutti italiani”…..
Giuseppe Arlotta
Assessore alle Politiche
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