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Ivrea

Amalia Guglielminetti, poetessa e scrittrice, rivive al “San Gaudenzio Book Festival”

Marina Rota presenta ad Ivrea "Amalia Guglielminetti - L’amore in versi con Guido Gozzano" nella cornice suggestiva di San Gaudenzio

LETTERATURA

La giornalista e scrittrice Marina Rota, nel corso del “San Gaudenzio Book Festival”, ha presentato il suo libro "Amalia Guglielminetti - L’amore in versi con Guido Gozzano".

Si è concluso, domenica 23 luglio, l’evento letterario  “San Gaudenzio Book Festival”, che si è tenuto ad Ivrea, innanzi ad un pubblico numeroso, presso la chiesa di San Gaudenzio: un gioiello del tardo barocco reso particolarmente interessante dalla sua collocazione un po' appartata, la quale aggiunge un senso di mistero e scoperta a questo ‘tesoro’ letteralmente nascosto tra le strade della città. All’interno, affreschi, decorazioni elaborate, forme curvilinee dai colori vivaci e dettagli sofisticati si son resi complici nel creare un’atmosfera suggestiva, immergendo i visitatori in un viaggio attraverso l’arte e la storia.

La chiesa di San Gaudenzio di Ivrea, gioiello del tardo barocco, ha ospitato il “San Gaudenzio Book Festival”.

Il festival, organizzato dall’Associazione Luci di Ivrea, ha coinvolto nel programma numerosi autori locali e temi legati a Ivrea e al Canavese, tra questi: Gianni Oliva con il suo ultimo libro "Il Purgatorio dei Vinti"; Franco Quaglieni con il volume fresco di stampa "Diario italiano", Piero Abrate con la guida: "Piemonte da gustare - Alla scoperta di 1000 prodotti e specialità tipiche piemontesi" e Marina Rota, con il libro "Amalia Guglielminetti - L’amore in versi con Guido Gozzano".

Vi è mai capitato di visitare un luogo in cui riecheggiano arte e misticismo ed essere catapultati in un’atmosfera crepuscolare? E’ stata proprio questa la sensazione rievocata dai racconti della giornalista e scrittrice torinese, nonché icona di stile Marina Rota la quale, attraverso le parole, è riuscita a tratteggiare in maniera sublime l’immagine e l’anima di Amalia Guglielminetti, poetessa e scrittrice che scandalizzò la città di Torino dei primi del ’900. Il suo ultimo libro "Amalia Guglielminetti - L’amore in versi con Guido Gozzano" (già pubblicato da Golem) è freschissimo di stampa ed è stato presentato domenica scorsa in occasione del centenario della morte di Guido Gozzano

La giornalista e scrittrice torinese, nonché icona di stile, Marina Rota.

Annunciato per la prima volta al pubblico da Marina Rota, in dialogo con l'editore Pedrini e con le letture di Monica Guglielminetti - discendente di Amalia -, davanti ad un pubblico  foltissimo e profondamente coinvolto dalla vivace e appassionata esposizione dell'autrice, il libro, vincitore di cinque premi letterari, racconta, in versi e in prosa, la tormentata ma intensa liaison che legò i giovani poeti Guido Gozzano e Amalia Guglielminetti. Dall’epistolario dei due amanti, l'autrice ha tratto dodici snodi fondamentali trasformandoli in sonetti gozzaniani per ridare voce ai due letterati dopo cento anni, elaborando un'operazione affascinante e originale - definita "mediatica" nella prefazione di Vittorio Sgarbi - che, immergendosi nelle atmosfere della Torino Liberty, arricchisce di spessore e significati il percorso poetico ed esistenziale di Guido e Amalia. Rapiti dal racconto, abbiamo infine deciso di intervistare l’autrice.

Monica Guglielminetti - discendente di Amalia - accompagna con la lettura di alcuni versi, la presentazione del libro di Marina Rota.

Marina, che tipo di legame univa Guido ad Amalia?

"Il loro fu un amore più letterario che vissuto - spiega l'autrice - come si evince dalla loro corrispondenza epistolare, che proseguì intensamente per anni, dal 1907 fino all'ultima recrudescenza della malattia di Guido, che venne rapito dalla "Signora vestita di nulla" a soli 32 anni. Il terreno del loro legame - continua a raccontare Marina Rota - si presentò da subito esposto a smottamenti: Amalia, anima ribelle, dotata di forte personalità e di grande talento poetico, avrebbe desiderato vivere con Guido una vera passione, mentre Guido, provato dalla malattia, respingeva "la sorte dei piccoli amanti", invitando Amalia a divenire per lui ‘l'amico necessario’, il ‘buon compagno’".

La loro storia amorosa, alternata da inseguimento e fughe, fece incrinare la loro complicità letteraria? 

"Nonostante l’alternanza di inseguimenti e fughe, fiammate di desiderio e di ripensamenti, di tenerezza e di cinismo, la complicità letteraria e l'esigenza di raccontarsi l'uno all'altro non vennero mai meno. Guido era affascinato ma turbato dalla femminilità di Amalia - commenta Marina Rota - che a tratti celebrava e a volte eludeva. ‘La passione è un ingombro al nostro cammino di gloria letteraria’, scriveva a una sempre più disperata Amalia, desiderata più in sogno che dal vivo, e destinata a diventare una delle tante ‘rose non colte’ del poeta”. 

A chi è venuto l’idea di ripubblicare il libro? 

"Al mio editore, Ennio Pedrini, il quale era rimasto affascinato dal volume ed ha quindi deciso di ripubblicarlo in occasione dei 140 anni dalla nascita di Guido Gozzano, dal momento che la precedente edizione era ormai esaurita, fuori catalogo, introvabile da chi ne aveva sentito parlare e desiderava leggerlo. E’ stata una proposta che mi ha riempita di gioia - confessa l'autrice - e questo non solo per una soddisfazione personale, ma anche per la mia ferma convinzione che i libri debbano ‘respirare’, circolare, insomma vivere, proprio come le persone. Così, ben volentieri sono ritornata sulle orme di Guido e soprattutto di Amalia, che erano comunque rimasti nel mio cuore, documentandomi ancora più approfonditamente sulla Guglielminetti, per dedicarle un lungo saggio introduttivo da presentare nella nuova edizione, e sorprendendomi ancora una volta davanti al suo fascino ombroso, al suo talento, alle sue sventure". 

Marina Rota, in dialogo con l'editore Ennio Pedrini.

In questo libro – come abbiamo già citato - vi è, seppur trasversalmente, la presenza di un intellettuale contemporaneo e amante di Guido Gozzano: Vittorio Sgarbi. Lo ricordiamo, lo scorso dicembre, durante una visita notturna alla tomba di Gozzano ed alla chiesa di San Gaudenzio di Aglié, dove riposano le spoglie ‘immortali’, per usare un ossimoro, del poeta.

"Oltre al saggio – spiega l'autrice dando seguito alle nostre parole - la nuova edizione, mantenendo le note critiche di Claudio Gorlier e le splendide tavole dell'artista Fulvio Leoncini, riporta una bellissima dedica di Vittorio Sgarbi, autore della prefazione ed appassionato sostenitore di questo libro. Sgarbi – evidenzia con orgoglio Marina - non manca mai di citare il mio libro nelle sue conferenze torinesi. Proprio in questi giorni – conclude Marina Rota - ha scritto per augurare buon viaggio ad Amalia, la quale ‘riprende il suo cammino per raggiungere i nostri cuori’".

Durante l'evento, abbiamo appreso che la data della presentazione è coincisa con un giorno speciale, quale?

"Quello della presentazione è stato il giorno del mio compleanno, e sono felice di questa coincidenza perché ho avuto la sensazione di rinascere con questo amatissimo libro: il 23 luglio, come conclude Vittorio nella sua lusinghiera e folgorante prefazione, ‘È un giorno di festa’!”.

Conclusa l’intervista, l’autrice, sorridente, si è avviata verso l'atteso "firmacopie" stringendo fra le mani il dono del suo editore: una prima edizione, risalente al 1919,  della raccolta di novelle "L'ultima traccia". Naturalmente, di Guido Gozzano.

 

 

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