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20 Maggio 2015 - 10:12
Nell’indifferenza generale e nel silenzio complice del mainstream mediatico, il Parlamento
italiano sta discutendo un disegno di legge che equipara le unioni fra persone dello stesso
sesso al matrimonio. Infatti, due uomini o due donne che vivono insieme saranno
giuridicamente equiparabili a due coniugi, il che significa che un bambino potrà essere
cresciuto da due persone dello stesso sesso, dunque deliberatamente privato del papà o
della mamma, grazie all’istituto della Step Adoption Child. E significa che la strada per la
normalizzazione della pratica dell’utero in affitto, tecnica abominevole per la produzione di
bambini ad uso e consumo degli adulti, sarà spianata. È questo lo scenario che si va
delineando grazie al Ddl Cirinnà, sulle cosiddette “unioni civili”, un testo che in realtà
annienta la nostra civiltà andando a minare la sua cellula primaria, la famiglia. La stessa
Monica Cirinnà, relatrice e prima firmataria del testo, in aula riferendosi a questo testo ha
parlato di “un passo iniziale verso lo scardinamento, che già esiste nella nostra società, rispetto
alla famiglia tradizionale fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna.”
Ancora una volta chiediamo: di fronte a tutto questo c’è ancora qualcuno che prova un
umano dissenso ed è pronto ad alzarsi in piedi? È arrivato il momento in cui non è più
possibile stare a guardare: quando la famiglia viene minacciata, quando il
matrimonio è attaccato nella sua sostanza, quando i bambini diventano
oggetto di diritto, quando l’essenza stessa dell’essere umano è violata nella
sua natura di uomini e di donne, occorre fare qualcosa. Arriva il momento in
cui ciascuno è chiamato a fare la propria parte. Quel momento è adesso!
Scendi in piazza con le Sentinelle in Piedi!
23 maggio 100 piazze per la famiglia
Dopo aver realizzato 273 veglie in meno di due anni, portando 40mila persone in piazza,
dopo la mobilitazione nazionale dello scorso 5 ottobre, le Sentinelle in Piedi invaderanno
silenziosamente 100 piazze italiane, da Roma a Milano, da Trieste a Catania, da Torino a
Messina passando per Cagliari, Firenze, in una mobilitazione senza precedenti.
Pubblicamente testimonieremo il nostro no al testo sulle cosiddette “unioni civili”,
ribadiremo il nostro no ad ogni tentativo di introdurre l’ideologia gender nelle scuole,
come si sta cercando di fare in tutti i modi, rimarcheremo la pericolosità di un testo, il ddl
Scalfarotto, che vuole introdurre il reato di opinione costruendolo sull’omofobia, termine
studiato a tavolino per zittire chi non si allinea al pensiero unico. Ma saremo in piazza
soprattutto per dire sì alla famiglia, cellula fondante della nostra società, sì al diritto di
ogni bambino a crescere con il suo papà e la sua mamma, sì a una società che non rinnega,
bensì valorizza la ricchezza di ciascun individuo e riconosce il bene oggettivo scritto in
ognuno di noi e nella nostra essenza di uomini e donne.
Insieme resistiamo.
In piedi, non ci pieghiamo.
In silenzio, affermiamo che non c'è legge che possa zittire le coscienze vigili.
In piazza, testimoniamo che non c'è menzogna che possa cambiare la realtà.
Non è più sufficiente dissentire fra le mura di casa, perché non c’è verità che
persuada e cambi davvero gli altri che non sia espressa pubblicamente e
testimoniata davanti a tutti.
Su facebook: Sentinelle in piedi
info@sentinelleinpiedi.it
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