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Trino

"Sanità pubblica, le liste d’attesa sono troppo lunghe"

"In Piemonte per gli esami più basilari ci vogliono anche più di sei mesi": il Pd ha raccolto più di duecento firme

foto da archivio

Anche il circolo trinese del Partito Democratico, con l’appoggio del gruppo di minoranza comunale “Impegno per Trino e per Robella” guidato da Alessandro Demichelis, ha contribuito a raccogliere firme su una petizione diffusa in tutto il Piemonte per tentare di sensibilizzare la Regione e il governo di Giorgia Meloni sulle grandi difficoltà che la sanità sta patendo.

Lo stesso Demichelis dipinge una situazione ai limiti della decenza: «Nella nostra regione anche per gli esami più basilari ci sono liste d’attesa fino a sei mesi. Alcune prestazioni arrivano addirittura a un anno. Chi può ricorre alla sanità privata, mentre chi non può permetterselo, semplicemente rinuncia alle cure. In questo modo si creano cittadini di serie A e cittadini di serie B. La Giunta Regionale di Alberto Cirio continua a promettere interventi straordinari per diminuire le liste di attesa; ma si dimentica che la soluzione deve passare anche per nuove assunzioni, mentre è dal 2019 che in Piemonte non viene sostituito neanche il personale che va in pensione. è ora che le cose cambino».

A fronte di queste criticità oggettivamente sotto gli occhi di tutti, è nata la petizione “Stop liste d’attesa”, con la quale vengono chiesti numerosi interventi per far tornare la sanità pubblica a livelli accettabili. Tra questi, ovviamente l’assunzione di nuovo personale tra medici, oss, infermieri, tecnici sanitari e amministrativi, oltre a nuove risorse per permettere lo svolgimento di visite ed esami anche il pomeriggio, alla sera e nei fine settimana. «La carenza di personale è tra le principali cause dei tempi lunghissimi della sanità, con le conseguenze che ricadono sui cittadini. La salute passa anche dalla prevenzione, e dal tempo in cui si ottiene una diagnosi e le cure necessarie», continua Demichelis. Tra le altre proposte c’è l’ampliamento della sanità territoriale, con la presenza di più medici di base, investendo anche sugli infermieri di comunità e sul potenziamento dei servizi a domicilio. Secondo i promotori della petizione, il ritorno della sanità a buoni standard passa anche per l’aumento delle retribuzioni del personale, allineandole con quelle europee e della sanità privata, in modo da scongiurare la fuga dei professionisti dal settore pubblico.

La petizione è stata proposta a livello regionale, la raccolta firme a Trino si è svolta gli scorsi 26, 28 agosto e 2 settembre in occasione dei mercati e della fiera di San Bartolomeo. Le firme raccolte in città sono state circa duecento.

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