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Saluggia
17 Febbraio 2023 - 16:26
Cristina Donato con una sciarpa realizzata da lei al telaio
Cristina Donato, classe 1974, è cresciuta e vissuta a Saluggia e proprio qui ha aperto il suo laboratorio di tessitura.
Cristina Donato al lavoro
Da piccola era una bambina molto vivace ed estroversa, lo è stata un po’ meno nel periodo adolescenziale, ma è poi tornata ad essere l’allegra chiacchierona di sempre.
“Non avevo un’idea chiara di cosa sarei voluta diventare da grande, mi piaceva tutto, ma una cosa che mi ha sempre contraddistinta è quella di utilizzare le mani per fare la qualunque. Adoravo realizzare i lavoretti, ho imparato a fare a maglia da sola, amavo tutto ciò che è manuale” racconta.
Cristina Donato ad un Carnevale di tanti anni fa
Cristina dopo le scuole medie si è iscritta ad una scuola professionale di tre anni per diventare sarta. Successivamente è stata assunta in un’azienda che realizzava calzature e pantofole e lì ha fatto davvero un po’ di tutto per i successivi cinque anni. Il rapporto di lavoro si è poi concluso e lei ha iniziato a dedicarsi a svariati lavori.
“Nel 1995 mi sono sposata e nel 1999 è nato Davide. In quel momento ero disoccupata e, per caso, sono andata a visitare un laboratorio di tessitura: appena entrata sono rimasta folgorata - afferma -. Senza sapere nulla al riguardo ho ‘sentito’ quanto mi piacesse quel tipo di attività e così, quando mio figlio compì 9 mesi, andai a lavorare lì e imparai da zero come lavorare a telaio, come fare le preparazioni ecc. Ho seguito diversi corsi per specializzarmi e non mi sono mai fermata. Nel 2001 sono poi diventata di nuovo mamma, stavolta di Federica”.
La tessitura
La voglia di mettersi in proprio era tanta e così Cristina Donato ha cominciato a guardarsi intorno per capire se fosse possibile aprire un suo laboratorio. La separazione dal marito, avvenuta nel 2004, ha inciso però su questa sua volontà, frenandola… ma la passione per la tessitura ha vinto su tutto e così nel 2005 si è licenziata e a gennaio 2006 ha aperto la sua attività ed è nata il laboratorio “Cristina Tessitura”, in via Taiola 9, a Saluggia. “E’ stata durissima, c’era poi una grossa dose di incoscienza, ma il dolore che mi portavo sulle spalle, causato dalla fine del mio matrimonio, è stato una spinta a non arrendermi e ad andare avanti, in qualche modo posso dire che è stato terapeutico. E’ stata un grande sfida ma l’ho vinta. Inizialmente ho lavorato per terzi, visto che non avevo grossi capitali, ma così il mio nome ovviamente non compariva e ho quindi cercato di allargare il mio giro e di vendere anche direttamente ai clienti e ai negozi - racconta -. Ho iniziato a capire dove reperire i filati pregiati e ci sono riuscita avvicinandomi agli stocchisti, che recuperano dalle grandi aziende avanzi di tessuti di alta qualità. Quello che per altri era uno ‘scarto’ per me è diventato una risorsa, anche nell’ottica di un discorso di ‘recupero’ e del non mandare al macero un ottimo prodotto”.
Cristina Donato ha aperto il suo sito con lo shop online e ha cominciato ad usare i social (il tutto porta il nome del suo laboratorio) per farsi conoscere e per mostrare i suoi plaid, le sue stole, le sue sciarpe e i tessuti che realizza. Ha anche ripreso un po’ il discorso della sartoria, ma solo nell’ambito di alcuni capi, come le giacche morbide.
“Amo il mio lavoro, è la mia grande passione. Ma ne ho anche un’altra di passione, ovvero il camminare. Nel 2021 ho affrontato il Cammino di Oropa, decidendolo in fretta e furia con due mie amiche di partire. Ero in un periodo di crisi, non sapevo se continuare con il laboratorio viste le difficoltà, i lockdown, i problemi legati al Covid ecc e quell’avventura è stata decisiva per me. Arrivata in un B&B di Roppolo, per una sosta, mi sono ritrovata in una casa piena di telai e arazzi provenienti da tutto il mondo… l’ho interpretato come un segnale, come se qualcuno o qualcosa volesse dirmi che non dovevo arrendermi. Quel cammino è stato impegnativo, ma come tutti i cammini mi ha dato il tempo di pensare, di stare a contatto con la natura, di vivere in mezzo al niente per un po’ e mi ha dato uno stimolo per andare avanti” spiega.
Durante il cammino di Oropa con le amiche
Cristina se si guarda indietro è consapevole di aver affrontato tantissimi ostacoli, fra cui problematiche anche importanti ed è soddisfatta di ciò che ha fatto e realizzato nella vita. “Per il futuro mi auguro di poter continuare a fare il lavoro che mi piace, perché questa è una cosa che non ha davvero prezzo al giorno d’oggi - afferma -. Desidero poi che le persone capiscano cosa c’è dietro al lavoro manuale, perché non tutti sono consapevoli di cosa vuol dire avere una piccola attività artigianale, della fatica, dei sacrifici e dell’impegno che richiede. Sarebbe anche bello se ci tutelassero un po’ di più dall’alto, perché non abbiamo nulla a che vedere con attività artigianali più grandi, che magari hanno i dipendenti ecc… io faccio tutto da sola, incluso il seguire la contabilità e il pubblicizzarmi ad esempio, e come me fanno altrettanto molti colleghi, portando avanti il proprio sogno” afferma sorridendo e ci saluta.
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