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Saluggia

Corcym: «Possiamo integrare l’assegno di disoccupazione per due anni a chi deciderà di licenziarsi volontariamente»

La trattativa tra azienda e sindacati sugli esuberi (che potrebbero essere meno di 52)

Christian Mazzi

Christian Mazzi, ceo di Corcym

La questione licenziamenti in Corcym, azienda del polo biomedicale saluggese che l’anno scorso ha rilevato da LivaNova il business delle valvole cardiache, potrebbe prendere una piega meno drammatica di quanto temuto inizialmente. Dalla riunione tra i sindacati e l’azienda svoltasi lunedì 28 novembre sarebbe infatti emersa un’apertura da parte della dirigenza di Corcym su ipotesi diverse dai 52 licenziamenti imposti. 

A spiegare i dettagli del possibile accordo è Alessandra Ranghetti, segretario generale di UilTec Biella e Vercelli: «Alla base dell’ipotesi di accordo c’è la non opposizione al licenziamento. In sostanza, il lavoratore che vuole entrare a far parte dell’accordo deve chiederlo all’azienda, e al contrario non sarà l’azienda ad intimare il licenziamento ai propri dipendenti. Per noi si tratta di un passo avanti molto positivo». Anche i termini economici per chi decide di lasciare il lavoro potrebbero essere vantaggiosi, soprattutto per chi andrà in pensione nei prossimi tre anni: a chi si licenzia volontariamente, infatti, Corcym riconoscerebbe 24 mesi di integrazione alla Naspi per andare a comporre l’intero stipendio attualmente percepito. Per altri 12 mesi al lavoratore verrebbe infine riconosciuta una cifra mensile sufficiente per vivere, oltre al pagamento di tutti i contributi. «Le persone che si avviano alla pensione potranno quindi lasciare il lavoro in tranquillità, e coperte economicamente» continua Ranghetti. Inoltre per i dipendenti non in età pensionabile che decidono volontariamente di licenziarsi, sarebbe pronto un indennizzo economico giudicato “importante” dal segretario UilTec, che però al momento preferisce non parlare di cifre esatte. 

Per metà dicembre i sindacati prevedono di incontrarsi nuovamente per fare il punto della situazione e verificare il numero di adesioni raggiunto. «Prima di Natale avremo un quadro completo delle persone che lasceranno l’azienda. Al contrario di quanto previsto inizialmente da Corcym, potrebbero essere anche meno di 52. Siamo ottimisti» conclude Ranghetti.

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