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Bonus alle aziende colpite dai rincari dovuti alla guerra

AIUTI ALLA RISICOLTURA

Bonus alle aziende colpite dai rincari dovuti alla guerra

I risicoltori italiani danneggiati dai rincari dovuti alla guerra in Ucraina possono, da qualche giorno, presentare richiesta del bonus previsto dal Governo con il decreto del 16 settembre, con cui sono stati stanziati 15 milioni di euro per il settore. Si tratta di un aiuto a parziale ristoro dei maggiori costi sostenuti dalle imprese a seguito dell’aggressione della Russia all’Ucraina e delle conseguenze in termini di import/export, che ha causato l’aumento record dei prezzi di concimi, carburanti e altre materie prime, aggravando ulteriormente la difficile situazione creata dalla straordinaria siccità del 2022.

Le aziende agricole possono presentare richiesta del ristoro utilizzando un modulo scaricabile dal sito di Ente Risi; ai beneficiari sarà concesso un aiuto fino a 100 euro per ogni ettaro coltivato a riso nella campagna 2022, fino ad esaurimento delle risorse. Ente Risi ha fornito supporto tecnico-economico per giustificare la misura governativa; l’aumento dei costi del gasolio agricolo è stato tra il 58 e il 75%, mentre per i fertilizzanti il rincaro è stato del 96%. 

«L’obiettivo dello stanziamento - riferiscono dall’Agea, Agenzia per l’erogazioni in agricoltura - è garantire, per quanto possibile, continuità ed efficienza nelle attività economiche, contenendo gli effetti negativi sulla produzione. Il settore del riso ha bisogno di misure che consentano di aumentare la competitività, anche per fare fronte alle emergenze o a situazioni di crisi di mercato impreviste: ad esempio l’attuale peggioramento economico internazionale, che ha causato l’innalzamento dei costi di produzione. Questo è avvenuto a ridosso della grave crisi di mercato dovuta alla pandemia, che ha già duramente colpito il settore agricolo».

Le aziende risicole esistenti in Italia sono circa 3600, che producono normalmente circa 1,4 milioni di tonnellate di risone. Quasi la metà si trovano in Piemonte, distribuite per la maggior parte nelle province di Vercelli e Novara.

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