SANTHIA'. "Cresciuti a pugni in faccia, a Caritas nella pancia, poveri con marca. Giro a fari spenti, fermati pure che tanto le prendi, sto con i buoni e con i delinquenti". Un videoclip di due minuti e mezzo, in cui decine di giovani in posa col volto mascherato o incappucciato impugnano manganelli, pistole e coltelli, denuncia con questi versi in rima il disagio sociale di chi vive nelle periferie delle città, in situazioni di forte degrado. Girato nelle case popolari di Santhià, tra i maggiori centri abitati della provincia di Vercelli a una ventina di chilometri dal capoluogo, e postato su YouTube, questo video ha condotto i carabinieri sulle tracce di una decina di giovani della zona. Quattro di loro sono stati denunciati. Si tratta di ventenni residenti tra Santhià e Alice Castello, ma anche Cavaglià, in provincia di Biella. Quasi tutti stranieri. Sono accusati di detenzione illecita di armi e munizionamento: nelle loro abitazioni, perquisite anche con l'ausilio delle unità cinofile, è stato trovato un mini arsenale composto da coltelli, pugnali, machete di grosse dimensioni. Ma anche un revolver ad aria compressa e una carabina calibro 9 detenuta illegalmente. Oltre alle relative munizioni. Al video i carabinieri del Nucleo informativo di Vercelli sono arrivati durante un servizio di monitoraggio dei siti internet e dei canali sociali utilizzati dai giovani, come Facebook, Instagram e YouTube, per indagare sul fenomeno delle bande giovanili. Il testo della canzone, è stato rilevato dai militari dell'Arma che si sono subito messi sulle tracce degli autori, evidenzia una forte insofferenza verso le forze dell'ordine. Nelle immagini, i giovani, per lo più a volto coperto, tengono in mano coltelli di grosse dimensioni, impugnano pistole semiautomatiche, munizioni, mazzette di banconote e bustine contenenti sostanze stupefacenti. "Il video è bellicoso? Sono tutte caz...", dice su Instragram il cantante della della band respingendo l'accusa di voler fomentare la violenza. "Mi dispiace per tutti i miei amici che hanno dovuto discutere con le proprie famiglie e sono stati visti come criminali", aggiungendo che lui e gli altri ragazzi hanno "subito molte ingiustizie". Nella storia Instagram, il giovane commenta alcuni articoli relativi alla vicenda, puntando il dito contro l'avvento posto sulle loro origini: "è molto importante specificare che nel video sono per lo più stranieri".
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