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SALUGGIA. Microport Crm, nessun accordo all’incontro con i sindacati

SALUGGIA. Microport Crm, nessun accordo all’incontro con i sindacati

La manifestazione dei lavoratori sotto le finestre dell’Unione Industriale a Vercelli

SALUGGIA. Negli ultimi tre anni, da quando ha rilevato da LivaNova la business unit Cardiac Rhytm Management (produzione di pacemaker, defibrillatori ed elettrocateteri), la multinazionale Microport ha avviato una progressiva riduzione del personale impiegato nel sito di Saluggia. Nel 2019, mediante pensionamenti anticipati e uscite volontarie con incentivi, l’organico è stato ridotto di 45 unità.

I lavoratori chiedono solidarietà ai dipendenti di tutto il sito biomedicale.

Si apre un tavolo in Regione?

Nel 2020 il tentativo dell’azienda di procedere a nuovi licenziamenti, in deroga al blocco imposto dal Governo per l’emergenza Covid, è stato sventato. Ora, con l’inizio del 2022, dei 168 lavoratori rimasti ce ne sono, secondo l’azienda, 28 in esubero: 21 operai (quasi tutte donne) e 7 impiegati.

La procedura per i licenziamenti è stata aperta, e martedì 22 febbraio la dirigenza aziendale - in arrivo dalla sede di Clamart, nella banlieue parigine - e i rappresentanti sindacali si sono incontrati presso la sede dell’Unione Industriale a Vercelli, mentre sotto le finestre i lavoratori manifestavano con fischietti e striscioni. Fumata nera: i sindacati hanno chiesto la cassa integrazione straordinaria ma l’azienda, pur dichiarando che quello di Saluggia rimane un «sito strategico», ha ribadito la volontà di licenziare i 28 lavoratori.

Nei giorni successivi - tra mercoledì e venerdì - i lavoratori dello stabilimento saluggese di Microport hanno proclamato scioperi e fermato più volte la produzione, riunendosi in assemblea. I sindacati chiedono la solidarietà dei lavoratori delle altre aziende del sito biomedicale e l’apertura di un tavolo di trattativa in Regione.

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