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CIGLIANO. «Marchetti viola le regole ma la Prefettura non può intervenire... A questo punto non ci resta che fare un (costoso) ricorso al Tar»

CIGLIANO. «Marchetti viola le regole ma la Prefettura non può intervenire... A questo punto non ci resta che fare un (costoso) ricorso al Tar»

Il sindaco Diego Marchetti

CIGLIANO. L’incontro di mercoledì scorso tra il viceprefetto Anna Laurenza e i capigruppo di minoranza del Consiglio comunale ciglianese non ha dato i frutti sperati.

Bruna Filippi di “Tradizione e futuro per Cigliano” racconta: «In Prefettura abbiamo trovato una grandissima disponibilità e cordialità, scontrandoci però al tempo stesso con scarse possibilità di azioni concrete. Abbiamo fatto presente al viceprefetto le mancanze del sindaco Diego Marchetti, tra tutte il suo rifiuto di convocare la conferenza dei capigruppo e dei Consigli comunali richiesti dall’opposizione: sono cose alle quali il sindaco non può porre il proprio rifiuto, cosa che però a Cigliano accade in continuazione.

Marchetti si appella sempre a qualcosa per giustificare le proprie azioni irrispettose. La Prefettura, però, in queste condizioni non ha alcun potere. Il viceprefetto si è impegnato a inviare una lettera a Marchetti chiedendo il rispetto delle regole, ma di più non è possibile fare».

Anche Flavio Ranalli di “Viviamo insieme Cigliano” commenta l’incontro in Prefettura. «Lo scopo era quello di confutare le affermazioni del sindaco con cui aveva cercato di giustificare il suo atteggiamento sprezzante nei confronti della minoranza consiliare: atteggiamento che era stato segnalato, ancora una volta, con un esposto.

Marchetti le aveva sparate talmente grosse che sono bastati un paio di documenti da lui sottoscritti per smentirlo, così come la sua asserzione che i documenti presenti nel protocollo informatico che non vuole consegnare siano coperti da segreto istruttorio, che naturalmente non è assolutamente vero.

Purtroppo la mancata convocazione del Consiglio comunale, della conferenza dei capigruppo e gli altri atteggiamenti che ostacolano l’attività di controllo della minoranza possono solo essere stigmatizzate dalla Prefettura, che si era già rapportata con il sindaco invitandolo a metterci al corrente di quanto gli era stato comunicato, ma non lo ha fatto, senza che possa arrivare a sanzioni che non sono di sua competenza».

«Un ravvedimento del sindaco - aggiunge Ranalli - sembra sempre più improbabile, dato che dovrebbe presentarsi alle riunioni dei capigruppo senza la  consigliera a cui si affida perennemente durante i Consigli comunali e che  sostituisce qualsiasi assessore, compreso il sindaco quando dovrebbe essere lui ad illustrare gli argomenti che riguardano il bilancio, e dovrebbe accettare di inserire all’ordine del giorno argomenti che evidentemente non vuole trattare di fronte ai cittadini, anche se solo in audio.

A questo punto per ottenere risultati tangibili l’unica strada da percorrere sarebbe quella di rivolgersi al Tribunale Amministrativo Regionale, ma ciò comporta dei costi importanti che, a mio avviso, potrebbero essere sostenuti solo con la partecipazione di cittadini volenterosi e motivati. Purtroppo i consiglieri non possono farsi pagare l’avvocato dal Comune».

Federico Valletta

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