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PALAZZOLO. L’Osat si allarga a Palazzolo

PALAZZOLO. L’Osat si allarga a Palazzolo

L’Osservatorio Socio Ambientale Trinese (OSAT) si amplia includendo nel monitoraggio ambientale ed epidemiologico il limitrofo Comune di Palazzolo.

E’ lo stesso primo cittadino di Palazzolo, Emiliano Guarnieri, a commentare tale adesione: «Erano diversi anni che seguivo con attenzione l’attività dell’Osservatorio ma solo quest’anno si sono create le condizioni per poter aderire fattivamente a questo progetto che ritengo molto interessante e utile nel nostro territorio caratterizzato da diverse fonti di rischio». Il sindaco specifica che l’ampliamento dell’Osservatorio avrà una durata triennale e prevede diversi interventi tra i quali uno studio di mortalità dal 1980 e la distribuzione di un questionario. «Sono certo - aggiunge il sindaco - che anche chi verrà dopo di me potrà mantenere nel tempo tale iniziativa, che ovviamente non ha nessun connotato e colore politico trattandosi di salute, ambiente e prevenzione di malattie spesso gravi che affliggono i nostri compaesani».

A spiegare che cosa comporti l’inclusione di Palazzolo nell’OSAT è il coordinatore Christian Salerno: «Prima di tutto considerando l’estrema vicinanza con il Comune di Trino e i suoi diversi e numerosi (ex) insediamenti industriali è realisticamente ipotizzabile, che un numero più o meno rilevante di ex impiegati di tali industrie sia residente, stato residente e/o deceduto nei Comuni limitrofi tra i quali certamente rientra quello di Palazzolo. Ciò potrà certamente ampliare la casistica delle coorti occupazionali degli ex impiegati e operai dei dismessi siti industriali di Trino e non, che ad oggi sono limitati ai soli residenti e deceduti nel comune trinese. Inoltre consideriamo che la ex centrale elettronucleare Fermi dista in linea d’aria dal centro abitato di Palazzolo poco meno di tre chilometri, che è più o meno la stessa distanza dalla centrale al centro abitato di Trino: tale similitudine dovrà essere considerata in tute le ricerche e ipotesi di nessi causali ambientali e non. Infine l’incremento sensibile di popolazione osservata, permetterà di avere un quadro aggregativo della popolazione dell’area OSAT più numeroso e robusto dal punto di vista statistico ed epidemiologico. Ciò in termini di prevenzione e capacità di rilevare fattori di rischio ambientali, si traduce nell’eventualità di evidenziare cause di malattia e decesso in comune con le altre popolazioni residenti al netto dei fattori di rischio occupazionali e personali».

In occasione del Consiglio comunale di sabato 2 marzo Salerno ha fatto un breve intervento, prima dell’apertura dei lavori, per descrivere il progetto.

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