AGGIORNAMENTI
Cerca
25 Ottobre 2018 - 12:22
Archeologia Una sala del museo livornese
È stato inaugurato sabato 8 settembre il MAVO - Museo Archeologico del Vercellese Occidentale – la nuova esposizione museale a Livorno Ferraris, interamente dedicata a reperti archeologici della provincia di Vercelli.
Per comprendere la genesi di questa esposizione, abbiamo parlato con Francesca Garanzini, funzionario archeologico del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, che, su progetto di Angela Deodato e su coordinazione dei lavori di Elisa Panero, ha collaborato all’allestimento del museo. «Il progetto ha origini remote», spiega Garanzini; «l’idea è nata con gli scavi cominciati a Livorno Ferraris a inizio degli anni 2000 per la realizzazione della linea ferroviaria Alta Velocità Torino-Milano. Durante i lavori, infatti, si è rinvenuta una necropoli romana formata da circa duecento tombe, e questo ha destato un grande interesse a livello locale».
«Successivamente - prosegue - la Soprintendenza ha deciso di organizzare una mostra documentaria su quanto trovato; dopodiché si è iniziato a discutere sulla possibilità di fondare un museo».
Dopo aver restaurato tutti i reperti ed aver individuato il luogo da adibire a sede museale - il complesso di Sant’Agostino - si è quindi proceduto ai lavori.
«L’esposizione attualmente allestita non si limita a presentare i corredi di Livorno Ferraris, ma restituisce anche la storia della parte sud della provincia di Vercelli; i nuclei, infatti, provengono anche da Balocco, dall’importante necropoli di Crescentino, e da Motta de’ Conti». Inoltre, il percorso è arricchito da pannelli esplicativi che, creando collegamenti utili al visitatore, danno vita a un percorso che attraversa il corridoio principale e le quattro sale espositive.
L’archeologa sottolinea poi come, nell’ambito delle diverse iniziative proposte, il Comune di Livorno Ferraris e la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli abbiano «sottoscritto una convenzione con l’Università di Pavia che, da due anni a questa parte, lavora a progetto di ricerca sul territorio di Livorno.
A questo proposito, il 22 settembre sono stati resi pubblici con una conferenza - affiancata dalle visite al museo - i risultati degli studi condotti finora che hanno individuato un’altra vasta necropoli».
Un territorio, quello di Livorno Ferraris, che potrebbe quindi riservare ancora molte sorprese.
Edicola digitale
I più letti
LA VOCE DEL CANAVESE
Reg. Tribunale di Torino n. 57 del 22/05/2007. Direttore responsabile: Liborio La Mattina. Proprietà LA VOCE SOCIETA’ COOPERATIVA. P.IVA 09594480015. Redazione: via Torino, 47 – 10034 – Chivasso (To). Tel. 0115367550 Cell. 3474431187
La società percepisce i contributi di cui al decreto legislativo 15 maggio 2017, n. 70 e della Legge Regione Piemonte n. 18 del 25/06/2008. Indicazione resa ai sensi della lettera f) del comma 2 dell’articolo 5 del medesimo decreto legislativo
Testi e foto qui pubblicati sono proprietà de LA VOCE DEL CANAVESE tutti i diritti sono riservati. L’utilizzo dei testi e delle foto on line è, senza autorizzazione scritta, vietato (legge 633/1941).
LA VOCE DEL CANAVESE ha aderito tramite la File (Federazione Italiana Liberi Editori) allo IAP – Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria, accettando il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale.