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29 Agosto 2018 - 12:03
Giorgio Cottura (LivaNova)
L’ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (Isin) ha effettuato tra il 7 e l’8 agosto scorsi un’ispezione presso le installazioni della LivaNova Site Management srl, in relazione alle notizie di stampa [una denuncia di un ex dipendente resa nota da La Voce e un’interrogazione parlamentare della deputata Rossella Muroni, ndr] riguardanti una presunta attività di interramento di rifiuti radioattivi, avvenuta nel 2007 durante le fasi di realizzazione del nuovo deposito.
All’ispezione erano presenti anche funzionari dell’Arpa Piemonte.
E’ stato effettuato il sopralluogo nell’area di interesse che attualmente risulta occupata dall’edificio del nuovo deposito di rifiuti radioattivi e presenta zone coperte da cemento ed asfalto.
La LivaNova Site Management srl ha informato che sono state di recente svolte indagini geofisiche per rilevare la presenza di eventuali materiali anomali al di sotto dell’area di interesse, e che è in attesa dei risultati.
L’Isin ha chiesto la trasmissione dei risultati delle indagini, la descrizione delle metodologie adottate, la ripetizione delle indagini stesse ed il loro ampliamento ad altre zone di interesse.
I rilievi radiometrici effettuati da parte dell’Arpa Piemonte nell’area di interesse ed in quelle immediatamente circostanti hanno fornito valori di irraggiamento compatibili con la natura delle installazioni presenti.
I dati dei rilievi radiometrici effettuati sull’acqua di falda prelevata dai pozzetti di controllo in prossimità del sito non evidenziano anomalie di rilevanza radiologica, in linea con i monitoraggi svolti dall’Arpa Piemonte e dagli esercenti.
Il sindaco di Saluggia, Firmino Barberis, ha dichiarato che «Noi, come Comune, non siamo stati né avvisati né invitati a questo sopralluogo. Abbiamo scritto al Prefetto di Vercelli per chiedere delucidazioni, ma nessuno ancora ci ha risposto. LivaNova ci ha inviato una nota per farci sapere che non risultano rifiuti nucleari trattati in modo diverso da quelli che gli organi di controllo già conoscono».
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