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Per chi suona la campana
16 Marzo 2025 - 07:03
Giuseppe Dossetti
In una discussione di alcuni anni fa con il compianto monsignor Luigi Bettazzi, gli facemmo notare come, nel 1949, il suo mentore politico, Giuseppe Dossetti, allora autorevole deputato democristiano, avesse preso posizione contro Alcide De Gasperi sull'adesione dell'Italia al Patto Atlantico, cosa che oggi nessun erede del PCI mette più in discussione e che invece all'epoca suscitò la viva opposizione di tutte le sinistre. Ricordo ancora la sua abile, ma per me non convincente, risposta: «Dossetti guardava più avanti...».
Come sappiamo, la storia ha dato ragione a De Gasperi e non a Dossetti, che poco dopo lasciò la DC per farsi prete e, visto che non era riuscito a cambiare lo Stato, ci provò con la Chiesa. Purtroppo, come disse l'arguto presidente della Repubblica Francesco Cossiga, qui non trovò un De Gasperi a fermarlo.
Alcide De Gasperi
Nel 1954, lo stesso De Gasperi si batté strenuamente per l'istituzione della CED (Comunità Europea di Difesa), organismo militare comune previsto dal trattato firmato nel 1952 dagli stessi paesi aderenti alla CECA (Belgio, Francia, Germania Ovest, Italia, Paesi Bassi e Lussemburgo), ma che non entrò mai in vigore a causa della mancata ratifica della Francia. Il fallimento della CED mise fine alla carriera politica di De Gasperi e, si disse, ne avrebbe causato la morte, avvenuta il 21 agosto 1954.
A tale strumento europeo di difesa si opposero strenuamente, in Parlamento italiano, i comunisti, così come nel 1957 votarono contro la ratifica dei Trattati di Roma, che istituivano la Comunità Economica Europea, definendo il MEC(Mercato Comune Europeo) come «la forma sovranazionale che assume nell'Europa occidentale il capitale monopolistico».
A distanza di settant'anni, la baronessa Ursula von der Leyen ci riprova e ha fatto approvare dal Parlamento europeo il Rearm Europe per 800 miliardi di euro, da sottrarre ai cosiddetti «fondi di coesione» e cioè da sanità, istruzione, assistenza sociale ecc. All'Italia il giochino costerà un punto e mezzo di Pil, a spanne 30 miliardi di euro all'anno, quando in finanziaria 2025 non si sono trovati 10 miliardi per tamponare il collasso strutturale della sanità.
In suo sostegno, convocata da Michele Serra mentre si dondolava sull’amaca del suo attico, è scesa in piazza la più sconclusionata delle sinistre, dove ci hanno spiegato che occorre armarci per rendere l'Europa più libera e sicura e dunque in grado di fermare «i nuovi Hitler e Mussolini», che sono ovviamente Putin e Trump, e dove fingeranno un'unità impossibile.
Un poveretto che faceva il segretario del PD a Roma ha scritto che sarebbe andato a Piazza del Popolo con la bandiera della pace a sostenere la più massiccia spesa per gli armamenti della storia continentale. Davvero Quos vult Jupiter perdere, dementat prius che, nella versione cristiana, diventa: «Il Signore acceca coloro che vuol perdere».
A proposito di cristiani, il cardinale Matteo Zuppi, presidente della CEI, ha avuto sull'Europa una posizione evanescente con un vago richiamo ai «valori fondativi dell'Europa».
Suonano invece oggi illuminanti le parole di Benedetto XVI, quando descrisse perfettamente lo stato dell'Europa come paralizzata da «un babelico parlare di interessi politici ed economici, nonché di contingenti militari senza riferimenti ai veri valori».
Aggiungendo però che: «Eravamo stati avvertiti. Non però da politici ed economisti, non da cancellerie od agenzie di rating, ma da chi diceva in fondo» (Giovanni Paolo II) «una cosa molto semplice: un'Europa senza radici e senz'anima non ha futuro».
Un monito a suo tempo ignorato, se non deriso, e che rivela invece tutta la sua profezia. Parole che i politici cristiani non hanno più il coraggio di dire e che, per questo, sono condannati all'insignificanza.
* Chi è Fra Martino? Un parroco? Un esperto di chiesa? Uno che origlia? Uno che si diverte è basta? Che si tratti di uno pseudonimo è chiaro, così com’è chiaro che ha deciso di fare suonare le campane tutte le domeniche... Ci racconta di vescovi, preti e cardinali fin dentro ai loro più reconditi segreti. E non è una santa messa ma di sicuro una gran bella messa, Amen
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