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Torino
23 Giugno 2024 - 14:53
Giuseppe Summa Nursind
Nella sanità in Piemonte, il caos è ormai la normalità. Lo dimostra l'ultimo episodio dell'epopea infermieristica, dove il tanto decantato piano straordinario di assunzioni si è trasformato in una tragicommedia degna di un film di serie B.
Ricordiamo tutti le promesse in campagna elettorale?: un migliaio di infermieri aggiuntivi, risorse fresche per i nostri ospedali.
E invece? Niente di tutto questo. Tra ferie estive e turn over non sostituito, la situazione degli organici è peggiorata.
E non finisce qui. Il concorso di Azienda Zero, con duemila partecipanti, e che ha assegnato 226 posti ripartiti tra tutte le Asl a tempo indeterminato è diventato una telenovela che nemmeno gli sceneggiatori più fantasiosi avrebbero potuto immaginare.
Per la cronaca, due candidati esclusi dall’elenco finale hanno segnalato il mancato rispetto delle regole durante le prove orali, denunciando che non è stata garantita la presenza pubblica, obbligatoria per legge.
Se confermato, questo errore da parte di Azienda Zero potrebbe avere gravi conseguenze per la sanità regionale, con il rischio di annullamento delle graduatorie e delle assunzioni.
Da qui in avanti la Regione, con la sua tipica inefficienza, ha dato indicazioni vaghe e contraddittorie, lasciando gli infermieri in balia di dubbi e incertezze.
"Assumere e scorrere le graduatorie normalmente," dicono. Peccato che il prossimo 19 novembre ci sia un ricorso al TAR che potrebbe invalidare tutto.
E chi si prende il rischio di firmare un contratto che potrebbe diventare carta straccia tra pochi mesi?
Nessuno, ovviamente.
Le aziende sanitarie, nel frattempo, si muovono come galline senza testa, proponendo soluzioni pasticciate e clausole di salvaguardia che sono una presa in giro.
Una strategia unitaria? Non pervenuta.
Ogni azienda fa di testa propria, aggiungendo confusione a un quadro già disastroso.
Francesco Coppolella, segretario regionale del Nursind Piemonte, non usa mezzi termini: "Crediamo che non vi sia più tempo per temporeggiare senza che nessuno si assuma la responsabilità di prendere decisioni, né tanto meno di aspettare cinque mesi attendendo l’udienza senza alcuna strategia."
E ancora: "L’impatto e le conseguenze di tale atteggiamento potrebbero essere estremamente gravi."
Non c'è più tempo per tentennare. La Regione deve prendere decisioni, e deve farlo subito. Aspettare altri cinque mesi senza una strategia è semplicemente folle. Le conseguenze di questa inerzia potrebbero essere devastanti. Gli infermieri meritano rispetto, e invece sono vittime di comunicazioni contrastanti che variano a seconda dell'azienda o persino dell'ufficio.
Questa non è solo una questione tecnica, è politica.
"Crediamo sia doveroso da parte di qualcuno rendere note tutte le informazioni in merito, gli scenari possibili e soprattutto quale linea sia possibile e si intende adottare, con quali garanzie e/o rischi," incalza Coppolella.
Il post sul gruppo Faebook di Nursind
Sull'enorme problema è intervenuto anche il segretario territoriale Nursind Giuseppe Summa.
"Anche se la nostra graduatoria non riguarda i due ricorsi - stigmatizza - il concorso era unico e pertanto non esenti da rischi in virtù dell'udienza prevista al TAR il prossimo 19/11/24. Stiamo registrando grosse criticità ad assumere personale anche in TO4 - dichiara - del Nursind. Fortunatamente rispetto ad altre Aziende la TO4 non ha inserito clausole, ma la gente che lavora a tempo indeterminato presso strutture private, ha ovviamente timore di perdere il lavoro a novembre. I servizi sono già in difficoltà, ma la situazione rischia di peggiorare ulteriormente, considerati i pensionamenti in atto e gli infermieri dipendenti to4, che stanno accettando di andare a lavorare comunque in altre aziende torinesi o limitrofe. Nell'ultima riunione abbiamo espresso tutti i timori per i servizi al Direttore Generale, che nel frattempo dovrebbe procedere con un bando a tempo determinato....".
La Regione dovrebbe fare chiarezza, rendere note tutte le informazioni e spiegare quali scenari si prospettano. Le decisioni devono essere prese ora, con garanzie chiare per tutti i concorsisti. È ora di smettere di giocare con la salute pubblica e di dimostrare un po' di responsabilità. Ma siamo in Piemonte, e la speranza è l'ultima a morire.
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