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Ivrea
16 Luglio 2023 - 10:07
Nel luglio del 2018 non passò inosservata la lettera di monsignor Luigi Bettazzi al premier Giuseppe Conte sul tema migranti.
Il vescovo emerito di Ivrea, lo invitava a non fare propaganda sulla chiusura dei porti, sottolineando il ruolo di generosa accoglienza che da sempre contraddistingue l’Italia.
Due minuti dopo la notizia, sui social si scatenò l’inferno...
E c’è chi lo inviata ad ospitare i profughi a casa sua, chi ad aprire le porte del Vaticano. Cos’altro aggiungere se non un “Vergogna”.
Lo scrivemmo a caratteri cubitali “Vergogna!”. Perché non è che sui social si può dire tutto a tutti. In alcuni casi - e questo era un caso - bisognerebbe anche capire con chi si ha a che fare.
Perché Bettazzi non era uno qualsiasi. Era qualcosa di diverso.
Di spettacolare. Di profondo. Di genuino.
Aveva un pensiero così profondo da sprofondarci dentro.
Nato a Treviso nel 1923, vescovo a Ivrea dal 1966, fino all’altro giorno, era l’unica persona vivente ad aver preso parte al Concilio Vaticano II. Dimessosi il 20 febbraio del 1999 per raggiunti limiti di età, conservando il titolo di vescovo emerito di Ivrea risiedeva nel Castello Vescovile di Albiano di Ivrea.
Uomo di sinistra e pacifista, nel 1978, insieme al vescovo rosminiano Clemente Riva e al vescovo Alberto Ablondi, chiese alla Curia Vaticana di potersi offrire prigioniero in cambio del presidente della Democrazia Cristiana Aldo Moro.
La richiesta, tuttavia, venne fermamente respinta.
Divenne poi celebre in tutta Italia per lo scambio di lettere con il segretario del Partito Comunista Enrico Berlinguer.
Celebre per le sue battaglie sull’obiezione fiscale alle spese militari quando ancora si rischiava il carcere ed il dialogo con i non credenti era difficile.
Nel 1992 partecipa alla marcia pacifista organizzata dai Beati costruttori di pace e Pax Christi insieme a Mons. Antonio Bello nel mezzo della guerra civile in Bosnia ed Erzegovina.
Nel 2007 dichiara pubblicamente che la sua coscienza gli imponeva di disobbedire e che era favorevole al riconoscimento delle unioni civili, i DICO, sostenendo le iniziative del governo Prodi e riconoscendo alle coppie omosessuali un fondamento d’amore equiparato a quelle eterosessuali. Nell’aprile 2015 dichiara in un’intervista che, circa «l’omosessualità: la questione del sesso va studiata, emancipandosi dai neoplatonici che fanno coincidere sesso e decadenza dello spirito. Perché non espressione dello spirito umano? È noto che mi pronunciai in favore dei Dico, il riconoscimento delle unioni civili».
Nel 1968 Bettazzi venne nominato presidente nazionale di Pax Christi, movimento cattolico internazionale per la pace e nel 1978 ne divenne presidente internazionale, fino al 1985 vincendo per i suoi meriti il Premio Internazionale dell’Unesco per l’Educazione alla Pace.
Il suo nome viene citato da molte testate e notiziari televisivi per aver pronosticato la rinuncia di papa Benedetto XVI, circa un anno prima la sua ufficializzazione, avvenuta nel corso del concistoro ordinario dell’11 febbraio 2013. All’epoca, molti periodisti ed alti dignitari della Chiesa smentirono seccamente le dimissioni del pontefice.
E per chi ancora non si fosse convinto. A testimonianza della profondità del pensiero di Bettazzi ci sono i suoi libri.
• “L’anima della sinistra. Umanesimo, passioni e storia nel carteggio far un vescovo e il leader del Pci”, scambio di lettere con Enrico Berlinguer (2014, Eir)
• Quale Chiesa? Quale Papa? (Emi, 2014) • La Chiesa dei poveri. Dal Concilio a papa Francesco (2014, Pazzini)
• Anticlericali e clericali. Dal Risorgimento italiano alla non violenza (Edb 2006)
• Difendere il Concilio (San Paolo Edizioni, 2008)
• Povertà e servizio. Un amico per gli ultimi (Pazzini, 2003)
• Lettera di un vescovo nel giorno della cresima (1998 Quriniana)
• Viva il Papa, viva il Popolo di Dio! Cicaleccio sul Concilio Vaticano !! (Edb, 2013)
• Esseri ed essere. Cicaleccio per filosofi principianti ( Pazzini, 2004)
• Giovani per la Pae (La Meridiana, 2004)
• Apocalisse. Messaggio di speranza (Guaraldi, 2018)
• In dialogo con i lontani. Memorie e riflessioni di un vescovo un po’ laico (Alberti, 2008)
• Chi crede in cristo sarà salvo (Cittadella, 2007) .... e molti altri ancora...
Albiano d’Ivrea,
2 luglio 2018
+ Luigi Bettazzi
vescovo emerito di Ivrea
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