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Chivasso
28 Giugno 2023 - 23:29
Gege Volta
Un giorno gli chiesi se potevo inserirlo sul giornale che dirigo nell’elenco dei papabili ad interpretare il ruolo dell’Abbà.
Cercai anche di convincerlo prospettandogli quanto sarebbe stato bello e stramaledettamene "figo"…
Mi guardò fisso negli occhi e mi disse (chissà se se lo ricordava ancora) che “assolutamente no” perchè per lui era Carnevale tutto l’anno. Ah già, dimenticavo, me lo disse cantando...
Tutto vero. Lui era proprio questo. La felicità che infondeva negli occhi e nell’animo di chi lo incontrava per strada o alle feste organizzate ai Cacciatori. Un fanciullo pascoliano mai sopito. Il vicino di casa che tutti avremmo voluto incontrare sul pianerottolo al mattino e alla sera.
L’amico e il fratello di tutti. La musica. Un tutt’uno con le sue canzoni scanzonate intervallate qua e là dalle sapienti rime costruite intorno ai cognomi degli amici.
Poliedrico. Appassionato. Nient’affatto vulnerabile nella sua bontà. Si dice che ogni città sia riconoscibile per i suoi monumenti, per i suoi negozi, per le sue strade ma anche e soprattutto per alcuni dei cittadini che la abitano o l'hanno abitata.
Ecco… Possiamo dirlo senza tema di smentita: senza di lui, Chivasso non sarebbe stata la Chivasso che conosciamo e, a modo suo, lui ha enormemente contribuito a renderla quello che è o oggi, nelle cose in cui ci piace.
Dopo aver combattuto come un leone due ischemie, di cui una a gennaio, è morto Gege, Gege Volta.
L'11 settembre avrebbe compiuto 90 anni. Mi vien da piangere al solo pensiero di quel che mi avrebbe detto davanti a una notizia come queste: "Liboooo! Sono morto! No fiori, fatti una risata... E domenica tutti ai Cacciatori, la musica la offro io e non sarà la solita festa dei nonni....!".
Il funerale è in programma venerdì 30 giugno alle ore 14,30 senza corteo. Questa sera giovedì 29 giugno, alle 21, il ricordo in Duomo.
Eugenio Volta, non è mai stato un chivassese qualsiasi, ma, per tutti, semplicemente il “Gege”. Un concittadino, un amico, un fratello. Il presidente degli Amici del Borgo Po, quello che le feste le organizzava e sapeva anche renderle divertenti, con la sua animazione, la sua voce, i suoi sketch.
“Gege”, un vulcano di idee. Un artista in continua evoluzione. Nel 2018 entrò in redazione e ci disse, tra il serio e il faceto: "Ragazzi! Sapete che c'è! Ho fatto il mio primo cd musicale...".
Ad, 85 anni tondi tondi, se non era un record quello poco ci mancava.
“Per il mio debutto discografico ho scelto di incidere 13 canzoni, alcune scritte da me mentre altre sono riproduzioni di brani a me cari - spiegava, con gli occhi lucidi e l’entusiasmo di un bambino -. Questo cd lo pubblico per ricordare la mia vita e lo accompagno ad un libretto che, appunto, la racconta”.
Il disco, intitolato semplicemente “Gege”, nasceva grazie alla collaborazione con l’amico Pippo Romano e agli arrangiamenti e alla produzione artistica di Beppe Crovella, musicista di San Sebastiano Po. Conteneva e ancora contiene 13 tracce, tra cui l’inedita “Chivasso ti voglio tanto bene”.
E se in città ci fosse ancora qualcuno che non ha conosciuto “Gege”, chi era glielo raccontiamo noi.
Eugenio Volta si stabilisce a Chivasso nel 1946 e nel 1948 è già sopra un carro allegorico.
Con lui nasce il “Gruppo Sportivi Chivassesi” di cui è vicepresidente per 25 anni. Sempre suo il gruppo musicale “Gege e il Rebus”, una band che per più di vent'anni suonerà e farà animazione presso il ristorante “La Pineta” di Brandizzo e “Dei Cacciatori” di Rolandini.
Nella carriera artistica di “Gege” non manca il teatro: per alcuni anni ha infatti collaborato col gruppo teatrale “I Quattro Moschettieri” nello spettacolo “La Rivista”, sbizzarrendosi in balli, coreografie e battute in occasione del giovedì grasso e del venerdì di Carnevale.
“Ho collaborato per 15 anni col Borgo Vercelli e dal 1998 ad oggi sono presidente del Borgo Po. In occasione della classica festa di luglio, proprio quest’anno, con mia grande emozione e soddisfazione, ho eletto mia nipote Giulia, ormai diciottenne, Miss Borgo Po” ci aveva raccontato in un'intervista.
Ma non è finita qui: con l’amico Pippo Romano ha fatto spettacoli di cabaret e non ha mai trascurato il sociale, più volte animando le giornate dei degenti della casa di riposo “Opera Pia”. Infine con Telethon e con la “UILDM” (“Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare”) di Chivasso, come cronista alle partite di hockey in carrozzina e a sostengo della squadra “Asd Fantino Boys” di Chivasso.
“Mi sento inarrestabile - scherzava e sorrideva -. Cosa mi aspetto dai prossimi anni? Per il futuro mi auguro di avere la salute e di continuare a vivere la vita che ho vissuto fino ad oggi. E vai con la sigla: "Tanta simpatia, tanta allegria sono la cosa più bella che ci sia”.
Come giornale siamo sempre stati un po' naïf, nessuno lo nega. Lo fummo anche quella volta, nell'ottobre del 2015, quando Gege ci chiese di aiutarlo, a modo suo, nella lotta al potere costituito (parole e musica di Francesco Guccini) che in allora portava il nome del sindaco Libero Ciuffreda, a cui, è bene sottolinearlo, Gege ha davvero voluto un sacco di bene.
Tutto nacque a causa di una tettoia di 6 metri per 14 costruita ai tempi del sindaco Andrea Fluttero, nel piazzale situato tra l’Europa Unita e la scuola Marconi, dalla sua associazione Borgo Po. Una tettoia abusiva, diceva l’Amministrazione Comunale, senza tema di smentita.
Abusiva finchè si vuole, magari anche brutta a vedersi, ma utilizzata durante tutto l’anno dal corpo docente per parcheggiare le auto e poi, a luglio, per la tradizionale festa del Borgo Po, non foss’altro che al Borgo Po di altre aree idonee per far festa non ce n’era nemmeno una.
Succedeva che l’architetto Adriano Bosio, in allora responsabile dell’ufficio tecnico comunale, verosimilmente su sollecitazione della maggioranza di centrosinsitra, con un'ordinanza stava intimando al povero Gege di abbatterla, di demolirla, di cancellarla dall’orizzonte. Ed era questa davvero l’ultima cosa che il Gege avrebbe voluto sentirsi dire.
“Dove farò adesso la festa?” si chiese. “Che ne sarà della mia associazione?” cominciò a dire. Disperato. Preoccupato. Incazzato e con la voglia di sbattere i pugni sopra il tavolo del sindaco, del vicesindaco o di qualsiasi responsabile dell’ufficio tecnico, se solo avesse avuto il coraggio di farlo, lui che di pugni, nella sua vita, non ne aveva mai sbattuto uno.
E allora che si fa? Gege! Tranquillo! I pugni li sbattiamo noi! A quelli che governano gli facciamo un culo così, sul giornale e pure con una petizione. Detto! Fatto! E giù con una lunga serie di provocatorie domande sul giornale al primo cittadino Libero Ciuffreda...
"Perchè - gli chiedevamo - andare a rompere le scatole in questo modo a uno a cui Chivasso deve solo dire “grazie”? Un grazie per le tante iniziative messe in piedi in tutti questi anni con gli anziani. Un grazie per la gioia che riesce a portare nei luoghi che frequenta. Un grazie per lo spirito altruistico che anche a sommare l’altruismo di tutto il consiglio comunale non si riuscirebbe a superare. Ci sarà un motivo o no, se dieci anni fa, Fluttero ha concesso a Gege di tenersi la sua tettoia abusiva e abusivamente gli ha pure costruito un battuto di cemento?
E per chi vuole rileggersi quella petizione, ecco il link
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