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STRAMBINO. Detenzione e spaccio di stupefacenti. Alla sbarra

STRAMBINO. Detenzione e spaccio di stupefacenti. Alla sbarra

tribunale

Inchiodato da un controllo eseguito dai Carabinieri il 7 ottobre del 2012, lo strambinese Pier Josef Francia si trova imputato, presso il Tribunale di Ivrea, con l’accusa di detenzione e spaccio di stupefacenti. La sentenza sarà pronunciata nei confronti dell’uomo (difeso dall’avvocato Costanza Casali del Foro di Ivrea) il prossimo 11 novembre, secondo il rinvio disposto dal giudice Marianna Tiseo. L’altra settimana, in aula, i fatti sono stati ricostruiti attraverso la testimonianza del Maresciallo Antonio Foti della stazione di Strambino che condusse i controlli. In pattuglia, lungo la circonvallazione di Romano, all’incrocio con via Montalenghe, i militari erano stati colpiti dalla presenza di una Smart, su cui si trovava il Francia, sul lato del passeggero, insieme ad altre tre persone. “Era una persona già conosciuta per possesso di stupefacenti” ha premesso il Maresciallo. Fermato il veicolo ed eseguita la perquisizione, erano stati rinvenuti 9 grammi di hashish addosso all’imputato, nascosti nell’elastico delle mutande che uscivano dai pantaloni. In tasca anche un ovulo di marjuana ed uno strumento per il taglio. Ma i controlli non si erano esauriti qui. I Carabinieri, infatti, si erano recati anche presso l’abitazione del Francia. Sotto la doccia era presente un amico, sotto il letto un contenitore per bottiglie cilindrico che conservava otto ovuli termosaldati, da un grammo in su ciascuno. Sul tavolo della cucina risultavano presenti un attrezzo per fumare, un bilancino elettronico ed un piatto su cui era posato un coltello con dell’hashish. In sala c’erano ancora un altro attrezzo per lavorare l’hashish chiamato grinder e un cilum, una sorta di pipa per fumare la marjuana. “Era palese che tutti questi strumenti servissero a fini di spaccio - ha concluso il Maresciallo -. Lui non lavorava, non aveva entrate. Abbiamo trovato anche oggetti per il confenzionamento. Abbiamo sequestrato tutto e provveduto all’arresto”. Le sostanze erano poi state inviate al laboratorio analisi sostanze stupefacenti di Torino.

 
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