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CHIVASSO. Ciao caro: l’addio a Gregorio. La città in lutto per Trono

CHIVASSO. Ciao caro: l’addio a Gregorio. La città in lutto per Trono

Gregorio Trono viveva da solo in un alloggio di via Torino. Lascia i fratelli Nicola, Giuseppina e Saverio

La città piange Gregorio Trono, morto a 80 anni nella notte tra giovedì e venerdì all’ospedale di Chivasso a causa di una insufficienza renale e per la quale da una quindicina di giorni era ricoverato. I funerali sono stati celebrati venerdì pomeriggio nella parrocchia di San Giovanni e per l’ultimo saluto erano presenti molti dipendenti comunali. Gregorio Trono viveva solo in un alloggio di via Torino. Non si era mai sposato. Lascia i fratelli Nicola, Giuseppina e Saverio, quest’ultimo ex segretario dello Spi-Cgil e consigliere comunale nella scosa legislatura. La nipote Anna siede nella maggioranza di Claudio Castello.

Originario di Chiusa Sclafani (Palermo), Gregorio Trono è stato dipendente del Comune di Chivasso dal 1º giugno 1976 fino al 31 ottobre 2005 prima nella squadra tecnica, poi custode e infine messo comunale. Mancherà a tutti il suo sorriso e la sua spontaneità. Mancherà non osservarlo più seduto nel dehor al bar La Fenice. Mancherà il suo saluto: “Ciao caro”, che rivolgeva a tutti quelli che incontrava sotto i portici di via Torino a discutere sovente di calcio e della sua squadra del cuore: la Juventus. E quel saluto “Cia ocaro” è stato scritto sul manifesto a lutto affisso in giro per la città per annunciarle la scomparsa. Politicamente di sinistra, non ha mai ricoperto incarichi amministrativi.

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