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12 Aprile 2018 - 10:43
Quella degli amministratori comunali della giunta Castello che sgomitano per andare a fare le foto alle inaugurazioni di fast food e catene di multinazionali in Città, ormai è una diventata una non notizia, una desolante routine potrebbe definirla qualcuno.
Strano, verrebbe da pensare: proprio loro che rappresenterebbero quella parte politica che in linea teorica si oppone alla deriva della globalizzazione, sono poi invece i primi ad andare sotto braccetto con quelli che rappresentano il simbolo dello sfruttamento del lavoro precario, del prodotto non sano, dell’azzeramento dell’identità commerciale e della piccola imprenditoria a favore delle multinazionali?
Ebbene sì, l’amministrazione comunale di Chivasso è proprio questo: impegnata come è a fare foto nei fast food, non si preoccupa minimamente dei tanti posti di lavoro che stanno rischiando di essere rapidamente cancellati nella nostra Città,proprio a causa del pesante contraccolpo che la recente apertura del nuovo centro commerciale sta dando alle piccole e medie attività; non se ne sono preoccupati minimamente negli scorsi 6 anni, quando erano sempre loro a governare, con De Mori prima e Ciuffreda dopo, quando cioè avrebbero potuto mettere in campo azioni per attutire l’inevitabile impatto che questa apertura avrebbe dato alla nostra comunità; e non se ne preoccupano ora, con Castello, il sindaco del fai la foto e fuggi.
La tendenza generale è volta all’apertura dei centri commerciali, e nessuno dice che si debba stare al di fuori dei tempi in cui viviamo: ma, se queste aperture non vengono affiancate da un’attenzione particolare alla salvaguardia dei posti di lavoro già esistenti, l’effetto che si ottiene è quello di un rapido impoverimento del tessuto sociale locale, ovvero della popolazione, con tutte le conseguenze del caso.
Certo, per fare ciò ci andrebbe al governo cittadino una classe politica consapevole di come funzionano certi meccanismi e capace di mettere in campo azioni forti. Ma a Chivasso? A già..Sorridete.. foto scattata !
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