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15 Novembre 2017 - 11:41
Il pronto soccorso di Ciriè
Denunciato dal padre della bambina e deferito dall’AslTo4 alla Commissione di disciplina il medico dell’ospedale di Ciriè protagonista dell’ultima brutta storia di malasanità piemontese. Una storia che nei giorni scorsi è rimbalzata tra giornali e televisioni in tutta Italia, tanto da finire raccontata nel Buongiorno di Massimo Gramellini sul Corriere della Sera.
In ospedale
Tutto avviene nel giro di poche ore sabato 28 ottobre. La piccola Jasmine, 6 anni, a casa ingerisce inavvertitamente quella che si scoprirà essere una pila di orologio. Il padre Younes Nadhi, operaio di 32 anni di origine marocchina, porta la figlia all’ospedale di Ciriè. I due arrivano in Pronto Soccorso alle 14.21. Secondo quanto dichiarato dalla Direzione Generale dell’AslTo4, la bimba risponde in modo corretto alle domande, le vie aeree sono libere, il respiro normale, non sono presenti segni di cianosi e la saturazione di ossigeno è del 100%. Inoltre la bambina riferisce di non provare dolore. Alle 14.58, risulta asintomatica. Con le analisi in radiologia i medici scovano un corpo estraneo, compatibile con una moneta, a livello dell’esofago.
Appena ottenuto il referto il chirurgo dell’Ospedale di Ciriè contatta il collega di guardia presso il Presidio ospedaliero Regina Margherita di Torino e concorda per l’invio.
“La piccola - chiarisce l’AslTo4 - non vomita in presenza del medico e viene è dimessa e inviata all’Ospedale Regina Margherita di Torino alle 16.06 accompagnata dal padre benché l’ambulanza fosse disponibile”. Insomma l’ambulanza c’è, ma chissà perché al padre della piccola Jasmine viene detto il contrario. “Allora ho chiesto aiuto a chi aveva più esperienza di me, visto che non sapevo neanche dove fosse questo ospedale a Torino - ha raccontato Younes -. E loro, di tutta risposta, mi hanno solamente fornito dei guanti di lattice e dei coprivestiti e delle traversine da sedile per evitare che si sporcassero per via del vomito”.
L’odissea
Usciti dall’ospedale di Ciriè, comincia l’odissea per Younes e sua figlia. Il tempo stringe, la paura è tanta, troppa. Durante il lungo tragitto, il papà si ferma tre volte a bordo strada, lungo la tangenziale di Torino, per rianimare la piccola. “Era seduta nel sedile posteriore, ogni tanto vomitava e poi smetteva di rispondere, come se fosse svenuta - ha raccontato -. Per questo motivo mi fermavo e la rianimavo”.
Alla fine arrivano al Regina Margherita. Jasmine viene ricoverata e portata in sala operatoria. In pochi giorni due le operazioni per salvarla, visto che la pila aveva rilasciato dell’acido che le aveva danneggiato i tessuti interni. Adesso Jasmine è fuori pericolo, sta meglio e le sue condizioni sono monitorate costantemente.
Denuncia e provvedimento disciplinare
Dopo questi fatti, Younes ha deciso di denunciare l’ospedale di Ciriè e il medico che ha visitato sua figlia. È assistito dall’avvocato Michela De Girolamo del foro di Torino. “Voglio andare a fondo della questione - ha spiegato -. Vorrei semplicemente che quanto è successo a me e mia figlia non accada mai più in nessun ospedale d’Italia. Per fortuna la mia piccola sta meglio rispetto a qualche giorno fa. Ma probabilmente, se fossero state attuate tutte le procedure del caso e se mi avessero fornito un’ambulanza quando l’ho richiesta, si sarebbe evitata la seconda operazione, quella per togliere dalla trachea gli acidi della pila”.
La stessa AslTo4 stigmatizza l’azione del medico del pronto soccorso di Ciriè.
“Il suo comportamento - dichiara Lorenzo Ardissone, direttore generale dell’AslTo4 - è stato connotato dall’inosservanza assoluta delle linee guida e procedure di pronto soccorso ed è perlomeno negligente. Di conseguenza, il primario di Pronto Soccorso dell’ASL TO4 lo deferirà alla Commissione di disciplina per l’avvio del procedimento nei suoi confronti, al termine del quale saranno adottati i provvedimenti del caso”. La Direzione generale dell’Asl TO4 si scusa con la famiglia della piccola.
Anche Antonio Saitta, assessore regionale alla Sanità, commenta la vicenda. “Il 28 ottobre scorso si è registrato un episodio di inaccettabile sottovalutazione al pronto soccorso dell’Ospedale di Ciriè nei confronti di una bambina e della sua famiglia - sottolinea -. L’Asl TO4 ha avviato un’indagine interna ed ha peraltro verificato che l’ambulanza era disponibile. Le scuse sono doverose, come lo è sottoporre il medico a procedimento disciplinare. Detto questo, non posso e non voglio dimenticare che ogni giorno la sanità del Piemonte eccelle e presta soccorso nell’emergenza/urgenza e migliaia di pazienti senza fare notizia. Ma ha fatto bene Massimo Gramellini sulla sua rubrica del Corriere della Sera a segnalare questo spiacevole episodio. Ci tengo a dire che la bambina è ancora ricoverata al Ospedale Infantile Regina Margherita e sta meglio e questo è l’importante”.
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