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21 Luglio 2016 - 11:02
Con un’ordinanza del 7 luglio il Comune di Chivasso ha concesso a tre aziende del PiCHi di Via Caluso (ex stabilimento Lancia) una proroga di sei mesi per la rimozione del materiale contenente amianto nei loro edifici. Avrebbero dovuto portare a termine la bonifica entro il 1° agosto: avranno tempo fino al 31 gennaio 2017.
Nel comprensorio PiChi è infatti in corso l’asportazione del materiale contenente amianto da tutti i capannoni che contengono il materiale: sia nelle coperture sia nei muri. Ne abbiamo scritto l’anno scorso. Tutto è partito da una segnalazione che nel 2012 alcuni cittadini inviarono al Comune, allo Spresal dell’ASL e alla Procura della Repubblica. La pratica è stata affidata all’ARPA, l’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, competente in materia in base alla Delibera di Giunta Regionale n. 40-5094 del 18 ottobre 2012.
L’ARPA ha effettuato le verifiche sul posto in collaborazione con SPRESAL dell’ASL, e ha elaborato le relazioni finali. Esse stabiliscono sia l’”indice di degrado” del materiale contenente amianto che si trova all’esterno dei capannoni (copertura e pareti) e all’interno, sia la stima del “rischio sanitario” cui sono esposti i lavoratori e i residenti all’esterno. Le relazioni sono state trasmesse al Comune, al quale spetta suggerire o imporre alle aziende l’esecuzione delle bonifiche.
L’anno scorso avevamo contattato ARPA, che ha riconosciuto di avere trovato una buona disponibilità nelle aziende. I dirigenti dell’agenzia ci hanno assicurato che i lavori procedono in tutto il PiChi e prevedono che la bonifica dell’intero comprensorio terminerà nel 2019.
Le tre aziende di cui stiamo parlando erano state destinatarie delle ordinanze del Comune del giugno 2014. Le ordinanze imponevano alle aziende: 1. l’esecuzione delle bonifiche; 2. il coordinamento fra le attività dei diversi cantieri per evitare rischi da interferenze tra cantieri e/o tra cantieri e viabilità interna al PiChi; 3. l’invio di relazioni trimestrali sull’avanzamento dei lavori a Comune, ARPA e ASL. Le ordinanze prescrivevano di portare a termine i lavori entro il 1° agosto 2016. Come abbiamo scritto, la proroga concessa dal Comune concede loro altri sei mesi di tempo.
Da anni questo giornale sta studiando i carichi ambientali di Chivasso. Ai tanti di cui abbiamo trattato va aggiunto l’amianto del PiChi. Bene che vada, le bonifiche – come dice l’ARPA - saranno concluse nel 2019. Per altri tre anni una porzione di città dovrà continuare a convivere con l’amianto. Nel frattempo, l’altra grande bonifica in corso, quella delle falde acquifere dell’area discariche, appare lontana dal conseguire i risultati attesi.
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