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CHIVASSO. Aspettando Wastend 3

CHIVASSO. Aspettando Wastend 3

Una foto d'archivio della discarica di Chivasso

Durante la Consulta Ambientale della scorsa settimana, Paolo Zandarin ha chiesto notizie del progetto “Wastend 3”. Atteso a giorni. Annunciato dal sindaco Libero Ciuffreda in una intervista rilasciata a “La Nuova Periferia”. Un progetto diverso dai due precedenti e che potrebbe venire presentato come una bonifica eseguita con la tecnica del landfill mining: si svuota la discarica Chivasso 2, si ricostruisce il sistema di impermeabilizzazione sul fondo e sulle pareti, si rimettono dentro i rifiuti preesistenti dopo averne recuperato una parte, e in questo modo si avanza dello spazio per nuovi rifiuti. Quelli che SMC chiede di portare a Chivasso contestualmente alla realizzazione dell’impianto di riciclo. “Considererete un tale progetto una bonifica?” chiede Zandarin.  Risponde Corcione: “Se è una bonifica lo stabilirà Città Metropolitana”.  Ma tutto ciò induce a farci delle domande. Se questa è una vera bonifica, un intervento veramente risolutivo, allora a che cosa serve la cosiddetta “bonifica” attualmente in esecuzione nell’area, che consiste principalmente – lo ha ammesso l’ingegner Lisa – nell’aspirazione del percolato al fondo della discarica nella speranza che prima o poi la quantità diminuisca? Se il lanfdill mining è l’autentica bonifica, quella efficace sul serio, perché dovrebbe venire fatta solo sulla Chivasso 2? Perché non anche sulla Chivasso 1, visto che entrambe le discariche “perdono” e inquinano le falde? Nel 2014 il landill mining fu proposta dalla Lega Nord in alternativa al primo progetto Wastend. Allora l’amministrazione non lo prese in considerazione. Perché adesso sarebbe un’ottima idea? Perché serve a far “passare” Wastend?
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