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Società Filarmonica Favriese

Società Filarmonica Favriese

Società Filarmonica Favriese

Una realtà che esiste da oltre due secoli. Si può far risalire al 1801, secondo i documenti ufficiali trovati, la nascita della Società Filarmonica Favriese, allora un piccolo gruppo di musici diretti dal Maestro Gian Pietro Tibaldo, che partecipò alla Festa della Battaglia di Marengo e che successivamente suonò nel 1811 in occasione della nascita del figlio di Napoleone e nel 1814 alla consacrazione della Chiesa Parrocchiale dei Santi Michele Pietro e Paolo a Favria. Uno scritto antecedente, tuttavia, risalente al 1798, narra di un banditore, ovvero un singolo suonatore che con la tromba o tamburo, annunciava gli avvisi che la Municipalità intendeva dare alla popolazione. Tra atti e aneddoti, in centinaia di anni la Filarmonica è cresciuta coinvolgendo generazioni di musici. Tra i documenti conservati fino ad oggi una curiosa lettera, spedita nel lontano 1861 da una casa editrice di Portici (Na) al maestro Martino Vayra dicendo che, qualora egli avesse acquistato una scatola di ance per clarinetto del valore di centesimi 1, sarebbe stata offerta una pittura autentica di Gioacchino Rossini, su cui si basarono i festeggiamenti del centenario nel 1961. Nel 1940 con l'avvento della Seconda Guerra Mondiale la banda, come tutte le altre, cessò l'attività a causa della chiamata alle armi di gran parte dei suoi componenti. Ma verso la fine della guerra, moriva il parroco Don Luigi Appendino, sostituito dal teologo Don Luigi Bosso, ottimo sacerdote ma soprattutto un grande musicista. Uno dei suoi primi impegni fu quello di riorganizzare la banda musicale, sotto la direzione artistica del maestro Borgiallo. Mise a disposizione una sede alla banda nei locali dell'oratorio antistante la chiesa, dove restò fino a quando decise di demolire la casa per costruire l'odierna piazza. Così la banda si trasferiì nel vecchio palazzo comunale, in piazza Martiri della Libertà, nel 1958 quando il Comune decise di demolirlo per costruire l'edificio dove ora ha sede l'ufficio postale. Un'altra interruzione momentanea risale al 1955, per mancanza di elementi e di fondi. Tra diverse direzioni si arriva a Luciano Pecchenino, maestro della fino al 1996, e quindi al figlio, attuale Maestro, Alberto Pecchenino. Oggi la banda è formata da una cinquantina di musici, di diverse età, e gli impegni sono fitti, dalle ricorrenze paesane, alla partecipazione nei paese vicini alle trasferte, tra cui l'ultima a Saint Vincent. "Tanti anni di attività – sottolinea il gruppo – e il nostro traguardo sarà quello di raddoppiarli in armonia ed amicizia sia tra i musici che con la popolazione e soprattutto in compagnia di tutte le emozioni che la musica sa darci".
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