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23 Ottobre 2015 - 10:48
Expo 2015
A Expo nasce la Carta europea contro lo spreco alimentare, elaborata dai giovani di oltre 40 scuole di sette Paesi europei (Italia, Belgio, Spagna, Portogallo, Cipro, Regno Unito e Francia). Il documento è stato presentato all'esposizione nel padiglione di Cascina Triulza, nel corso del I Forum europeo dei giovani e degli enti locali contro lo spreco alimentare e per il diritto globale al cibo. Al progetto hanno preso parte anche gli enti locali, oltre 50 municipalità di cui 28 italiane. La Carta contiene una serie di azioni concrete e di suggerimenti da applicare a livello territoriale per ridurre lo spreco alimentare, dalla casa, fino al supermercato e al ristorante. Tra le ottanta azioni raccolte anche quella di rendere obbligatoria la 'doggy bag', cioè la possibilità di portarsi via gli avanzi dai ristoranti o dalle mense pubbliche, di migliorare l'etichettatura dei prodotti alimentari e usare bottiglie di vetro al posto di quelle in plastica per l'acqua. Ai supermercati attraverso una apposita legge si dovrebbe permettere di redistribuire i cibi in scadenza. Le scuole inoltre, come suggerisce la Carta, potrebbero diventare dei centri di raccolta per il cibo in avanzo a servizio della comunità. Il progetto che è realizzato con il patrocinio dell'Unione europea "mette a fuoco il problema dello spreco alimentare che ha come causa anche la mancanza di consapevolezza ed educazione da parte dei cittadini - ha spiegato la project manager di Felcos Umbria, che lo ha promosso, Rita Biconne - c'è scarsa informazione sul problema e delle conseguenze dell'atto di sprecare nel quotidiano. Per questo abbiamo deciso di coinvolgere le scuole primarie e secondarie, oltre che i Comuni". Tra i Comuni italiani coinvolti anche quelli dell'area metropolitana di Milano (Agrate Brianza, Cornaredo, Cassina de Pecchi, Sesto San Giovanni, Rozzano), Pavia, Perugia, Arezzo.
La Carta che ha l'obiettivo di combattere lo spreco di cibo è stata elaborata attraverso un processo partecipativo dal basso, che ha coinvolto le giovani generazioni, per creare un'alleanza europea di giovani che possa esercitare pressione sulle istituzioni per diffondere nuovi modelli di sviluppo e stili di vita sostenibili. Il progetto si propone di avere un impatto positivo anche sul diritto al cibo e sulla sicurezza alimentare nei Paesi in via di sviluppo, incoraggiando le autorità locali europee partner e le loro reti a realizzare iniziative di cooperazione decentrata, finalizzate al miglioramento della sicurezza alimentare.
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