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18 Settembre 2015 - 22:12
Inti-Illimani
Gli italiani stanno gestendo il fenomeno migratorio "con la loro consueta disponibilità ad accogliere e a mettersi nei panni degli altri, la stessa che mostrarono nei nostri confronti, quando chiedemmo l'asilo politico nel 1973". Lo ha riconosciuto Horacio Salinas, chitarrista e compositore degli Inti-Illimani Històrico, nella conferenza stampa tenuta a Expo per annunciare i prossimi due concerti che terranno a Milano. Nel primo (il 22 settembre all'Auditorium della Fondazione Cariplo) il gruppo cileno sarà accompagnato da un'orchestra sinfonica; nel secondo (il 29 settembre all'Open Air Theatre di Expo, gratuito), si esibirà "secondo lo stile suo proprio" come ha spiegato Horacio Duran, componente storico del gruppo. Entrambi i concerti "sono dedicati ai terremotati del Cile e ai migranti del Mediterraneo". Un omaggio dovuto, perché "fare musica è un privilegio, ma anche una responsabilità sociale" ha sottolineato Salinas, ricordando che tra poco il gruppo compirà il 50esimo anno di attività. Gli Inti-Illimani non hanno dimenticato che, nel 1973, furono proprio loro, poco più che ventenni, a dover chiedere asilo politico in Italia, dove rimasero fino al 1988. La notizia del golpe di Augusto Pinochet, l'11 settembre 1973, li raggiunse mentre erano in tournée. Il 3 settembre avevano suonato alla Festa dell'Unità di Milano, l'11 a Roma. "L'Italia ci adottò ed è sempre molto emozionante tornare qui - ha ricordato Salinas -. Cerchiamo di farlo ogni anno, perché il legame con voi è fortissimo. L'Italia ha cambiato la nostra musica e siamo molto riconoscenti per questo". Una musica con cui gli "storici" Salinas, Duran e Seves hanno cercato di raccontare "il dolore degli altri, piuttosto che il nostro. La musica popolare è l'anima dei popoli - ha continuato Salinas -. Ci ha permesso di denunciare e ribellarci alle ingiustizie anche con gioia". Così anche in questo momento di dolore, all'indomani del terremoto che ha sconvolto il Cile, Salinas non perde di vista il potere della musica: "Una notizia tremenda, ma in Cile i terremoti ci sono spesso, e ogni volta dobbiamo avere la forza di rialzarci. Suoneremo anche per loro. E per tutti i migranti della Terra. Se dovessi dedicare una canzone ai migranti - ha aggiunto - sarebbe 'Run Run se fue pa'l norte' (Run Run se n'è andato al nord, ndr). E' una storia d'amore che ci ricorda che, anche nella tristezza intrinseca in qualsiasi spostamento non voluto, c'è sempre un'opportunità per l'arte, la bellezza e i sentimenti".
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