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01 Settembre 2015 - 17:48
“Il valore aggiunto dell’Esposizione Universale è la presenza di Paesi che possono aprirsi al mondo in una prospettiva diversa, che dà fiducia a loro e alla comunità internazionale”. Così Filippo Bubbico, viceministro degli Interni, ha dato il via alla giornata nazionale di Timor Est. Ad ascoltarlo una platea di visitatori e delegati tra cui, per parte ospitante, il Commissario Generale di Expo Milano 2015 Bruno Pasquino e il prefetto di Milano Francesco Paolo Tronca. La nazione del Sud Est asiatico era invece rappresentata dal Presidente del Consiglio dei ministri Agio Pereira, dal ministro del Turismo, Arte e Cultura Francisco Kalbuadi Lay, dal ministro delle Finanze Santina Cardoso e dal vicepresidente del Parlamento Aderito Hugo da Costa.
Il National Day di Timor Est è iniziato con il suono trionfante dei tamburi, tra pennacchi di piume e cotte argentate dei costumi tradizionali.
Dopo la cerimonia dell’alzabandiera accompagnata dagli inni nazionali, il viceministro degli Interni italiano ha ribadito l’importanza dei rapporti reciproci: “L’Italia si impegna nel sostegno sul piano bilaterale e multilaterale al processo di consolidamento nazionale e democratico del Pese”, ha affermato Bubbico, aggiungendo che il nostro Paese si è fatto promotore di tre conferenze Onu sulle piccole isole a Expo Milano 2015. “Dal 2006, grazie alla resilienza e alla determinazione del suo popolo, Timor Est ha compiuto passi da gigante: gli sfollati hanno trovato casa e la polizia ha preso controllo della sicurezza. I media e la società civile si rafforzano e la povertà è diminuita grazie a investimenti pubblici. L’aspettativa di vita è cresciuta di due anni ed è stata condotta con successo una lotta contro l’analfabetismo”. Tutti progressi ribaditi dal presidente Pereira, che ha sottolineato come un modello di vita “sano”, promosso da Expo Milano 2015, faccia parte della costituzione timorese: “Il 30 agosto 1999 con una consultazione popolare Timor Est è entrato nella comunità internazionale come stato indipendente e sovrano. Oggi celebriamo il 16 anniversario di quel referendum. La nostra nazione ha tra gli obiettivi un modo di vivere sano e il rispetto reciproco”. Per questo, il Paese asiatico ha sviluppato una coltivazione biologica e sostenibile del caffè, certificata non solo nel prodotto, ma anche nel metodo di produzione. “Siamo orgogliosi di far parte del Cluster del Caffè”, ha aggiunto Pereira, ricordando come dopo la guerra e l’occupazione giapponese l’isola abbia sviluppato ad alti livelli questa attività in maniera controllata e naturale.
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