Così giovane ma già rinnovato per conquistare un pubblico sempre maggiore. A otto anni dalla sua inaugurazione, Torino - che in questi giorni sta celebrando il successo mondiale del Nuovo Museo Egizio - rinnova anche il Mao Museo di Arte Orientale. Una spinta per i visitatori, che lo scorso febbraio sono stati il 260% in più dello stesso mese dell'anno prima. "C'è molta richiesta di Oriente e il Mao sta finalmente conquistando lo spazio che merita", commenta Marco Biscione, che da un mese è il direttore del museo. "Il pubblico - spiega - vuole conoscere e vedere da vicino le culture di Paesi oggi sempre più protagonisti della cronaca mondiale, dalla Cina all'India con i loro boom economici, all'Asia con le sue problematiche sociali legata anche all'islam e al Giappone, grande ispiratore di moda da sempre". Per proseguire su questo slancio, e consentire al Mao di ritagliarsi uno spazio da protagonista tra i tanti gioielli del capoluogo piemontese, e non solo, sono stati completamente riorganizzati gli spazi e le bacheche. All'interno oltre duemila reperti, provenienti da ogni dove, dal IV millennio aC al XX secondo dC. "Questo devono fare oggi i musei - afferma Patrizia Asproni, presidente della Fondazione Torino Musei - rivedere le proprie collezioni per renderle più fruibili e vicine ai canoni moderni. Il restyling che presentiamo è stato compiuto a costi ridottissimi, per ovvi motivi, ma il museo ha cambiato faccia, grazie al riposizionamento delle opere, alla nuova colorazione delle pareti, alla costruzione di nuovi percorsi e soprattutto perché abbiamo liberato tutto il piano terreno per poter ospitare al meglio le mostre temporanee, fino ad oggi costrette in piccoli spazi". "Le mostre temporanee spesso fanno da volano ai musei - riprende il neodirettore Biscione - ora sarà più facile fare progetti importanti. Come la mostra su Marco Polo di questi giorni che ha visto una partecipazione di pubblico incredibile. L'Oriente è un orizzonte straordinario, se lo si riesce a raccontare in modo ottimale. Sono al vaglio notevoli progetti, che vanno nel senso di un ulteriore internazionalizzazione della nostra attività. Il Mao e Torino meritano questa attenzione, questo museo è un vero gioiello di grandissima potenzialità, tocca ora a noi saperla sviluppare anche in vista di Expo".
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