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03 Novembre 2014 - 15:09
Franceschini
"Il principio generale dell'Expo è portare i visitatori dalle opere e non le opere dai visitatori".
Il ministro Franceschini 'gela' la Reggia di Venaria, che per l'Expo aveva chiesto di ospitare la Venere di Botticelli. "Per andare da Milano a Firenze c'è mezz'ora in treno in più che tra Milano e Torino. E' evidente che la Venere resta agli Uffizi".
Sfuma così il progetto della Reggia di Venaria - la residenza sabauda alle porte di Torino riaperta al pubblico nel 2007 dopo due secoli di abbandono e otto anni di restauri - che all'inizio di settembre aveva chiesto formalmente al ministro Franceschini di ospitare la Venere nei mesi dell'Expo di Milano.
"Sulla Venere - precisa ancora Franceschini - mi è arrivata la richiesta del presidente del Consorzio La Venaria Reale, Fabrizio Del Noce", che aveva fatto sua la proposta di Vittorio Sgarbi di trasferire l'opera in occasione dell'Expo.
"Sono favorevole a progetti che prevedono una valorizzazione culturale, con vantaggi anche economici, attraverso programmi di prestiti di opere", aveva spiegato Del Noce. L'operazione, secondo le previsioni, avrebbe dovuto portare a Venaria 300 mila visitatori, con un incasso stimato in circa 2 milioni e mezzo di euro. "Un terzo potrebbe essere impiegato per finanziare l'operazione - aveva detto Del Noce - mentre la parte restante potrebbe essere divisa tra l'ente prestatore e quello organizzatore. Questo a dimostrazione di come una politica attenta ai prestiti culturali possa creare economia". Oggi è però arrivata la doccia gelata del ministro Franceschini.
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