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30 Agosto 2018 - 23:30
Giovanni Tamburelli accanto a una delle sue opere
Nel Monferrato sono due, in queste settimane di fine estate, le esposizioni a cui l’artista saluggese Giovanni Tamburelli sta prendendo parte con le sue creazioni: “Color is calling” presso il castello di Casale Monferrato e “Esseri Ibridi” - a cura dell’associazione Davide Lajolo onlus - a Nizza Monferrato.
L’artista, nato a Torino il 1° ottobre 1952, vive e lavora da sempre a Saluggia. Figlio, nipote e pronipote di fabbri, dopo gli studi grafici all’Istituto Paravia di Torino ha viaggiato e letto molto, affiancando costantemente alla pratica artistica l’attività di poeta ed è per questo che il suo ruolo non può essere associato unicamente all’attività scultorea, seppure rappresenti una parte caratterizzante del suo lavoro. Caratteristica della bibliografia intorno ai suoi lavori è la trasversalità che ha portato - tra gli altri - a presentare cataloghi di sue mostre scrittori come Nico Orengo, Sebastiano Vassalli, Gad Lerner e Frédérick Tristan; sono inoltre numerose le città italiane ed estere in cui ha esposto, ed altrettanto numerose sono le recensioni di critici che hanno scritto sul suo lavoro in ambito artistico e letterario. Fra i progetti più recenti vi sono, nel 2011, la partecipazione alla 54a Biennale Internazionale d’Arte, nel Padiglione Italia all’Arsenale di Venezia, e nel 2016 l’uscita dell’ampia monografia Hotel du Tambour - Giovanni Tamburelli: una vita a fuoco, a cura di Alessandra Ruffino.
Dall’aprile scorso, poi, l’esposizione a Nizza Monferrato, patrocinata dallo stesso Comune, che si concluderà al termine di settembre. Palazzo Crova ospita attualmente il progetto “Esseri Ibridi”: l’insieme di una rappresentazione di animali ibridi, contemporaneamente belli e mostruosi, realizzati con colori vivaci per richiamare la meraviglia infantile da cui traggono origine. In proposito Laurana Lajolo, nell’illustrare la mostra, dice che «davanti alle sue sculture si prova una meraviglia infantile e si ritorna nel mondo delle favole. Le sue opere sono fiabe raccontate con una tale immaginazione, che ci porta al di là della realtà. Gli animali sono rifatti dalla fantasia e suscitano nel visitatore la stessa curiosità ispiratrice dell’opera dell’artista, che lo trasporta in un mondo poetico e surreale». Tutte le sculture esposte sono accompagnate dalle parole dell’artista.
Diverso è, invece, il progetto che lo coinvolge a Casale Monferrato. Inaugurata venerdì 27 luglio “Color is calling” è una mostra personale condivisa con altre due artiste, Michelle Hold e Daniela Vignati, incentrata sulla fondamentale tematica del mondo dell’arte: l’uso del colore nella rappresentazione artistica. La serie di opere esposte indagano la relazione fra forma e colore attraverso le tre personali interpretazioni degli artisti, i quali veicolano il colore in modi differenti per rendere lo spettatore parte dei loro sentimenti e delle loro sensazioni più intime. D’altra parte, il ruolo dell’artista – e in particolare dello scultore, così come dice Giovanni Tamburelli – è un mestiere di gioia, sottomesso al gioco.
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