Flavio Chiri, 40 anni, "allevatore per passione ed amore della propria terra, ingegnere per necessità", come si definisce lui stesso, è il candidato Sindaco della lista “Vialfrè Bene Comune”. Ne fanno parte: Andrea Balocco, 49 anni, impiegato; Fabrizio Bison, 46 anni, commerciante; Mario Damasio, 53 anni, giornalista; Luciana Galetto, 34 anni, ricercatrice; Giorgio Groppo, 51 anni, artigiano; Ivano Isoldi, 43 anni, cassa integrato; Elena Manfredi, 20 anni, studentessa; Federica Pieno, 47 anni, insegnante; Federica Roi, 31 anni, commerciante. Perchè ti candidi? Ho accettato di candidarmi semplicemente perchè me l'hanno chiesto e ho valutato che in un momento congiunturale così critico e complesso come quello attuale, sia per la crisi economica perdurante sia per l'evoluzione amministrativa che sta subendo il nostro territorio con la nascita della città metropolitana, mettere gratuitamente al servizio dei compaesani l'esperienza maturata in quindici anni di attività amministrativa svolta alla direzione Patrimonio ed al Facility Management della Città di Torino, fosse un segno tangibile del "bene" che nutro per il mio comune. Come ha lavorato, secondo te, l'amministrazione uscente? Ritengo prematura poter esprimere un giudizio in questo frangente in quanto gli eventi, le scelte, i progetti proposti devono essere connotati e contestualizzati nel periodo in cui si sono generati e non sempre un giudizio nel breve periodo può rendergli merito. Cosa pensi di poter fare per Vialfrè? V.I.A.L.F.R.E' è l'acronimo delle cose che ci proponiamo di realizzare bene per tutti: Viabilità e lavori pubblici, Insediamenti immobiliari ed industriali, Agricoltura, artigianato e commercio, Lavoro e formazione, Finanze, Ricreazione e ricettività, Energia ed ecologia. E l'accento siamo tutti noi, cittadini residenti a Vialfrè, il valore aggiunto del nostro paese! Occorre ricreare quel senso di appartenenza che c'era in passato, attraverso attività di aggregazione e di socializzazione. Che cosa ne pensi delle Unioni di Comuni? I vialfredesi si sono espressi chiaramente sull'argomento in una seduta pubblica e di certo non si può ignorare la volontà popolare. La sfida sarà trovare la soluzione tecnicamente e amministrativamente possibile, nei ristretti margini imposti dalla norma, stante l'esercizio in forma obbligatoriamente associata delle funzioni fondamentali al 31 dicembre 2014, mirando alla massima efficienza, in quanto solo tale virtuosismo può supportare l'espressa volontà di autonomia.
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