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Settimo Torinese

Addio a Luigi Scarpato, giocò nel Genoa nel 1959 con Gigi Meroni: aveva 81 anni

Era arrivato a Settimo per lavorare alla Pirelli, ma fu considerato un giocatore di grande talento

Addio a Luigi Scarpato, giocò nel Genoa  nel 1959 con Gigi Meroni: aveva 81 anni

Addio a Luigi Scarpato, giocò nel Genoa nel 1959 con Gigi Meroni: aveva 81 anni

Luigi Scarpato, era considerato una star del calcio nella fabbrica della Pirelli. Portava con sé l’esperienza degli anni trascorsi nella gloriosa società del Genoa in serie A. Era originario del sud, era nato ad Angri in provincia di Salerno. Era cresciuto nelle fila della società salernitana, rappresentando un vanto anche per la sua squadra con la maglia grigiorossa. Il Genoa l’aveva acquistato nel 1959 dopo una serie di successi ottenuti nei tornei giovanili e nelle serie dilettantistiche. Era una giovane promessa, purtroppo mai sbocciata in prima squadra. Scarpato era stato acquistato per una somma molto elevata per l’epoca, pari a 2,2 milioni di lire. “Mi sembrava di aver toccato il cielo - affermò Scarpato in un’intervista ad Angri ’80 - il mio primo contratto da professionista era di 800 mila lire, una somma enorme per me che venivo dalla provincia”. Poi, le cose però non decollarono: Scarpato fu inquadrato nelle giovanili del Genoa, in quanto mister Gei preferiva i giocatori esperti ai giovani. “Un grosso problema per me che ambivo ad alti traguardi” aveva dichiarato Scarpato. Quell’anno arrivarono Gigi Meroni,  Frignani, Ratti Barison, Occhetti, Da Pozzo e Firmani, amico inseparabile di Scarpato. “C’era anche Bean che contro il Milan non doveva esserci perché infortunato - aveva dichiarato - . Ma il mister lo portò in panchina facendomi saltare l’esordio in serie A”.

Il portale PianetaGenoa elenca il percorso sportivo di Scarpato:  il settimese passò in seguito al Marsala in Serie C e dopo in prestito al Finale Ligure in quarta serie. E infine a Settimo Torinese. Tornava spesso ad Angri, per le feste in famiglia. I colori grigiorossi dell’Angri non li aveva mai dimenticati: “C’era il leggendario professor Ferrigno - ha dichiarato a Angri24 - Oltre allo stipendio, mi dava anche un chilo di carne al giorno per mettere su peso e affrontare le difese rocciose dell’epoca. Fu tutto inutile”. I funerali sono stati celebrati venerdì 17 marzo, alle 14,45, alla San Vincenzo De Paoli. Lascia la moglie Enza, le figlie Maria Grazia con Francesco, Viviana con Moris, e gli adorati nipoti Noemi, Rebecca, Leonardo Luigi, Gabriele e il piccolo Edoardo.

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