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Settimo Torinese
28 Febbraio 2023 - 22:50
Annamaria Gilardi
"Il verde deve essere curato....". Sono le parole di Annamaria Gilardi, 77 anni, che da moltissimi anni si occupa con altre quattro volontarie, per l’iniziativa del Comune di Settimo “Adotta un po’ di verde”, di una porzione di parco che va da via Gribaudia a via Vagliè, di fianco alla superstrada per Chivasso.
Quindici ore alla settimana per far sì che le stradine attorno alla cascina Bellotto, dove la famiglia di Annamaria vive dal 1890, siano pulite e usufruibili in piena sicurezza dalla cittadinanza sia per passeggiare sia per andare in bicicletta. Anna Maria nel corso degli anni, tutto a sue spese, ha reso l’area e la pista ciclabile molto fruibili, ma soprattutto le ha rese anche culturalmente attrattiva.
Infatti, ha disposto delle targhette nominative vicino a ogni pianta, facendo diventare le sponde del rio un favoloso orto botanico. Ha creato delle sculture con le bottigliette di plastica e altro materiale abbandonato sul percorso ciclabile e ha curato la vegetazione di un lungo tratto di percorso. E ogni volta che vede dell’incuria le piange il cuore.
“Lasciamo stare l’inciviltà delle persone che lasciano rifiuti, come televisori e altro, dove meglio credono e che dovrebbero essere rimossi nel più breve tempo possibile. - ha detto Annamaria- Ma è mai possibile che il comune non possa portare via quello che taglia? Ci sono cumuli di ramaglie dappertutto. Anche nel rio della Bealera del Rubattino, proprio dietro ai campi da tennis di via Modigliani, il corso d’acqua è intasato da rami e tronchi di alberi. E questo vorrebbe significare prendersi cura dell’acqua? Già ne abbiamo poca, e se i corsi non si puliscono ne perdiamo altra. E poi a fianco della superstrada ci sono rami secchi che possono intralciare ed essere pericolosi per i miei concittadini. Noi abbiamo abbellito una buona parte dell’area, ma quello che spetta al Comune deve essere fatto dal Comune.”
Annamaria era saltata alla cronaca per aver ristrutturato un vecchio rifugio per gli animali, una tettoia, su una porzione della sua cascina, quando era ancora in vita suo marito, per dare riparo alle mucche e proteggerle dalle intemperie, diventando con il tempo un’attrazione per le famiglie e bambini.
Tettoia che poi è stata abbattuta, dopo anni di contenzioso, questo inverno dal Comune perché l’area è considerata parco. La questione, a livello legale, non si è ancora risolta definitivamente, a detta della signora Annamaria, anche se le mucche non ci sono più.
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