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29 Dicembre 2022 - 18:06
L'area MAB UNESCO della collina
L’eccellenza della collina attorno a Torino, negli anni, non è di certo passata inosservata, con la sua rilassante natura, ricca di storia, cultura e biodiversità. In questo contesto, è stato nientepopodimenoché UNESCO, l’organizzazione delle Nazioni Unite, a premiare quest’area con il titolo “MAB”, Man and the Biosphere.
Le risaie attorno a San Raffaele Cimena
Ma di cosa stiamo parlando, nello specifico? Il MAB è una qualifica che viene assegnata da UNESCO a quelle aree di territorio in cui uomo e natura convivono ed interagiscono in perfetta armonia, tutelando paesaggi, habitat, ecosistemi e biodiversità, il tutto in un’ottica di sviluppo sostenibile. Ebbene, nel 2016 UNESCO ha deciso ci assegnare questo prestigioso riconoscimento proprio alla collina attorno al torinese, che comprende 85 comuni e una superficie di 1700 km quadrati. In Italia, oltretutto, le riserve MAB sono 20, di cui 3 in Piemonte: di certo, un bel colpo per la collina attorno a Gassino, San Raffaele, Rivalba e comuni limitrofi.
Le risaie attorno alla collina
Quello che sorprende, però, nonostante la “forza” di un titolo ricevuto dalle Nazioni Unite, è il fatto che non tutti gli abitanti del territorio sappiano che quest’area sia stata premiata da UNESCO, senza rendersi conto della preziosità che hanno sotto agli occhi ogni giorno. Sorge spontaneo, dunque, chiedersi che cosa sia stato fatto negli anni per valorizzare questo territorio.
Tra le varie iniziative, sicuramente, spicca la serie di documentari “Collina Po”, firmata dal fotografo rivalse Bruno Rizzato e dal suo collega Pietro Plaia.
Il teaser trailer del documentario "Il respiro del riso", a cura di Bruno Rizzato e Pietro Plaia
“Collina Po è una serie di documentari mirati a valorizzare quest’area - spiega Bruno Rizzato - per il momento abbiamo realizzato un primo documentario, chiamato “Il respiro del Riso”, incentrato sulle risaie attorno a San Raffaele Cimena".
Bruno Rizzato, curatore del progetto "Collina Po"
"Attraverso un racconto per immagini, abbiamo deciso di trattare le peculiarità del territorio, curiose e alle volte sconosciute ai più. Ci siamo concentrati sulla cura della immagini, dei colori, della naturalezza delle riprese, accompagnate o da musica o da suoni ambientali. L’idea, divulgando questo documentario, è quella di valorizzare e sponsorizzare il territorio della Collina, cercando di sollecitare lo sviluppo di atteggiamenti più sensibili nei confronti di ambiente e natura” continua Rizzato.
Libellula, scatto di Bruno Rizzato
Tra varie specie di animali e paesaggi immersi nel verde, il progetto di Rizzato e Plaia non si è certo fermato a un documentario: “Collina Po vuole essere una serie di documentari. Il peccato è che negli anni non è stato fatto molto per valorizzare quest’area. Tutta la parte inerente al riso e San Raffaele, per esempio, riguarda un’area contraddistinta da coltivatori visionari, con attività portate avanti da generazioni e persone che rispettano il territorio - dice Rizzato - il nostro video parla di questo, ma ci sono moltissimi altri ambienti da raccontare: boschi fantastici dove nidificano solo alcuni tipi di uccelli, o suoli su cui crescono delle varietà di funghi particolari. Potrebbero nascere dei progetti didattici con le scuole, o collaborazioni con i produttori del territorio per far conoscere le eccellenze culinarie della collina. La qualifica di UNESCO dura 10 anni, questo è il punto: la scadenza di questo certificato è prevista per il 2026 e, in quel momento, UNESCO effettuerà dei controlli per vedere cosa è stato fatto e cosa no e deciderà se riassegnare questo titolo”.
Ibis sul territorio, in uno scatto di Bruno Rizzato
Il punto toccato dal fotografo rivalbese è essenziale: l’orologio corre veloce e tra 3 anni sarà il momento di sottoporre questo territorio al vaglio di UNESCO, sperando di di aver "seminato" abbastanza e di essere ancora inclusi nelle riserve MAB.
Sulla questione, infine, è intervenuto anche Davide Rosso, sindaco di Rivalba: “di progetti sul territorio ne sono stati proposti molti: con San Raffaele abbiamo partecipato al Bando dei Borghi e nessun comune è stato finanziato. Servono dei fondi per valorizzare zone importanti come questa. Già il fatto di aver ottenuto la qualifica UNESCO non è poca cosa e, adesso, con i fondi del Pnrr si aprono nuove possibilità, occasioni che sicuramente sfrutteremo”.
Tutte le fotografie sono a cura di Bruno Rizzato.
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