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Settimo Torinese
16 Dicembre 2022 - 11:40
In foto il calendario Anioc
Avvicinandosi il periodo delle feste si moltiplicano gli incontri per lo scambio degli auguri. La delegazione intercomunale dell’Anioc, l’associazione che riunisce gli insigniti di onorificenze cavalleresche, non ha voluto interrompere una tradizione ultradecennale. Domenica 11 dicembre, pertanto, i soci, i loro famigliari e i simpatizzanti si sono riuniti presso il Ristorante La Lenza di Volpiano per trascorrere insieme una piacevole giornata. A fare gli onori di casa, in assenza del delegato, il commendator Tommaso Curello (che ha comunque inviato un messaggio scritto di saluto), ha provveduto il vicedelegato, l’ufficiale Sergio Canalis, con i cavalieri Giovanni Pacilio e Antonio Spadaccini e l’ufficiale Luigi Pasqua, tutti componenti del comitato direttivo.
In foto, Taglio della torta per festeggiare il nuovo calendario Anioc dedicato ad Alessandro Manzoni e curato da Silvio Bertotto
L’amministrazione comunale era rappresentata dagli assessori Chiara Gaiola e Alessandro Raso. Ma una scappata hanno fatto anche la sindaca Elena Piastra e la presidente del consiglio comunale, Carmen Vizzari. Era altresì presente il delegato provinciale dell’Anioc, il commendator Lorenzo Masetta.
Come di consueto, l’incontro è servito a presentare il Calendario storico della delegazione per il prossimo anno. «Giunto alla sua undicesima edizione, il nostro calendario – hanno spiegato Canalis e Spadaccini – rende omaggio ad Alessandro Manzoni nel centocinquantesimo anniversario della morte. A nome dell’intero comitato direttivo e dei soci ringraziamo il dottor Silvio Bertotto che la ha curato con impegno e competenza».
A sua volta, Bertotto si è soffermato a illustrare le ragioni che rendono attuale l’opera del grande scrittore milanese. «Il suo romanzo storico – ha puntualizzato - va ben oltre la vicenda ambientata nella Lombardia secentesca, affrontando temi modernissimi: l’asprezza dei rapporti sociali, il malcostume politico, il caos legislativo e la conseguente tendenza a trasgredire le regole, la connivenza dell’autorità costituita con i poteri forti, la remissività dei corpi intermedi, il radicamento della delinquenza organizzata e l’ottuso giustizialismo, l’ostentata ricchezza di pochi e l’indigenza di molti, il richiamo alle responsabilità individuali e così via».
«In definitiva – ha concluso Bertotto – il romanzo di Alessandro Manzoni travalica il tempo e la storia: si occupa di noi, uomini e donne del ventunesimo secolo, e ci induce a confrontarci con la nostra coscienza».
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