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Gassino
02 Dicembre 2022 - 17:23
Senza tetto (foto d'archivio)
Gli ultimi due anni, tra pandemia, guerra, caro prezzi e crisi alimentare, non sono sicuramente stati una passeggiata, e una delle inevitabili conseguenze dell’ultimo biennio è stato un incremento delle fasce povere dalla popolazione. A confermare questa fotografia, sono i dati Istat: il numero di individui che vive in uno stato di povertà assoluta in Italia è triplicato dal 2005 al 2021, con 5.6 milioni di italiani che versano in questa condizione, mentre 1 cittadino su 4 è a rischio povertà.
Mentre a Roma si discute di Reddito di Cittadinanza e poco controllo nella distribuzione dei fondi ai “pelandroni”, che cosa viene fatto però a livello locale? Nei Comuni? Non è un caso che, nell’ultimo consiglio comunale gassinese, tenutosi mercoledì 30 novembre, proprio di questo si sia parlato.
Il contesto è stato quello dell’ottava variazione di bilancio: “quest’ultima variazione si è resa necessaria principalmente per due motivi: uno è il rincaro dei materiali, dovuto alla guerra in Ucraina, e l’altro è un incremento dei fondi per i servizi socio-assistenziali” spiega Paolo Cugini, sindaco di Gassino.
Paolo Cugini, sindaco di Gassino
Ebbene, quest’anno i fondi straordinari che il Comune di Gassino ha destinato al CISA ammontano a ben 96mila euro. “La quota ordinaria di trasferimenti al CISA quest’anno è stata di 270mila euro - dice Cugini - oltre a ciò ci sono stati altri 96mila euro che abbiamo versato al Consorzio. Più di 7mila euro per i minori portatori di handicap, 36mila per il potenziamento dei servizi sociali e altri 52mila, principale novità di quest’anno, per interventi in favore delle fasce deboli della cittadinanza”.
All’interno dei fondi versati al Consorzio, 96mila euro non sono certo pochi e, tra i Comuni della zona, Gassino gioca la parte del leone. Il dato curioso, però, arriva qui: i fondi straordinari concessi al CISA dal Comune, rispetto al 2021, sono triplicati: si è passati da 33mila euro l’anno scorso a 96mila quest’anno.
La sede del CISA a Gassino
“Siamo in grado di versare queste somme perché negli anni passati siamo stati “formiche”, siamo riusciti ad accantonare qualcosa - continua il Sindaco - l’aiuto di 52mila euro per le fasce più deboli, per esempio, è un qualcosa che quasi sicuramente non saremo in grado di replicare l’anno prossimo. Con la situazione che stiamo vivendo dovrebbero essere ASL e Regioni a fornire questi sostegni: ogni giorno arrivano al CISA persone che dicono che sta per essergli chiuso il gas. Le statistiche dicono che i poveri sono in aumento, ma per noi questi numeri sono persone”.
Alessandro Lorenzon, consigliere di minoranza M5S
Le voci sollevatesi sulla questione, in consiglio, sono state molte: “l’auspicio è che tutti i meccanismi di sostegno al reddito continuino ad essere erogati: è una speranza che abbiamo, a maggior ragione in un momento come questo” commenta Alessandro Lorenzon, consigliere di minoranza M5S, con l’ex sindaco Sergio Argentero (ora in minoranza) che rincara: “mi compiaccio dello sforzo che il Comune sta facendo per aiutare il CISA con somme importanti: c’è amarezza nel momento in cui gli aiuti finiscono nelle mani sbagliate, ma c’è anche molta soddisfazione quando si riesce a stare vicino alle fasce più fragili”.
Se il CISA, per quest’anno, potrà beneficiare di una grossa mano dal Comune di Gassino, la domanda sorge spontanea. Essere pro o contro al reddito di cittadinanza qui non fa differenza: con i tagli alla sanità pubblica e un’ipotetica sospensione degli aiuti per i più poveri, per quanto ancora i Comuni, senza una grossa mano da parte dello Stato e attingendo da fondi pubblici (tasse in primis), riusciranno a sostenere il peso delle categorie più fragili presenti sui loro territori?
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